«PRIMA TI SPOSO POI TI ROVINO»

DI FRANCESCO MININNINon fate caso al titolo italiano. L’originale, «Intollerabile crudeltà», serve meglio a rendere l’idea di cosa sia il nuovo film dei fratelli Coen, tra i pochi capaci, forse con l’aiuto di una macchina del tempo, di risalire alle radici di un genere cinematografico e poi, dall’interno, di cospargerlo di trappole di ogni tipo per sviare quanti, riconosciuta la matrice, si aspettassero di possedere già la chiave del mistero.

«Prima ti sposo poi ti rovino», ad esempio, può vantare qualche assonanza con il classico di George Cukor «La costola di Adamo» e con tutte le commedie (e sono tante) nella cui storia siano presenti tradimenti coniugali e avvocati divorzisti.

Ma i Coen hanno un tocco che li rende inconfondibili, a partire dalla necessità quasi fisiologica di fare riferimento al noir (e pensiamo in particolare a «La vedova nera» di Bob Rafelson) per arrivare a un graffiante cinismo che rende il tutto molto moderno. In questo caso la vicenda di Marylin, che sposa ricconi allo scopo di farsi ricca con il divorzio, è arricchita dall’introduzione di una variante tutta contemporanea come il cosiddetto accordo prematrimoniale. Questo serve a due scopi: da una parte introduce il personaggio dell’avvocato Miles, che ovviamente si innamora di Marylin ed è disposto a tutto pur di averla; dall’altra condisce tutto il film di strepitosa ironia, se consideriamo che l’accordo prematrimoniale è stato il lato più discusso e chiacchierato del matrimonio tra Michael Douglas e Catherine Zeta-Jones (che, ci credereste?, è la protagonista del film).Partendo da questo spunto, i Coen si divertono moltissimo a giocare con i luoghi comuni prestando molta attenzione ai dialoghi e alle situazioni, perdendo terreno soltanto in una conclusione affrettata dopo una costruzione, al contrario, minuziosa e analitica. Il loro gioco delle coppie, linfa vitale della commedia americana, è in grado di riservare qualche sorpresa, soprattutto quando i contendenti si chiamano George Clooney (mai così spudoratamente simile a Cary Grant), Geoffrey Rush e Billy Bob Thornton a confronto con Catherine Zeta-Jones e, in partecipazione non accreditata, Kathleen Turner.«Prima ti sposo poi ti rovino» si pone due obiettivi: divertire il pubblico e al tempo stesso evitare accuratamente di dargli sicurezze di alcun genere (che è, ad esempio, lo spirito motore di tutto il cinema di Alfred Hitchcock). Surreale e bizzarro, ci riconcilia con un cinema commerciale che non deve assolutamente vergognarsi di esserlo. PRIMA TI SPOSO POI TI ROVINO (Intolerable Cruelty)di Joel Coen.Con George Clooney, Catherine Zeta-Jones, Geoffrey Rush, Billy Bob Thornton. USA 2003; Commedia; Colore