Percorsi estivi da… uno schermo all’altro
di Francesco Mininni
Le arene estive hanno ripreso puntuali il loro ritmo di lavoro. Puntuali come il caldo, purtroppo, di cui comunque dovrebbero rappresentare una valida alternativa. Ecco, per indirizzare lo spettatore verso una scelta meditata del film all’aperto abbiamo pensato di ispirarci proprio alla realtà attualmente più tangibile, quella del caldo.
Certo, ci vorrebbe un impianto di aria condizionata del quale, associandoci a Woody Allen, potremmo augurarci Basta che funzioni. Per quanto? Non mettiamo limiti e diciamo con Elia Suleiman per Il tempo che ci rimane. Come dice Paolo Virzì, potrebbe essere La prima cosa bella dell’estate. Se però il disagio dovesse permanere, non sembrano da trascurare percorsi alternativi: secondo Rocco Papaleo Basilicata coast to coast, secondo Martin Scorsese Shutter Island, secondo John Hillcoat semplicemente The Road, secondo Jason Reitman addirittura Tra le nuvole, secondo Daniel Monzon Cella 211, secondo Jessica Hausner nientemeno che Lourdes.
E chi dovesse resistere sia al caldo che alla modesta programmazione delle sale, sarebbe seduta stante insignito del titolo di Invictus da Clint Eastwood in persona.
La sala cinematografica in quanto tale, comunque, rimane il luogo deputato nel quale recarsi per incontrare qualche amico e nuove conoscenze. Quest’anno ci aspettano Robin Hood di Ridley Scott, L’uomo che verrà di Giorgio Diritti, A Serious Man di Joel Coen, Parnassus di Terry Gilliam, Il riccio di Mona Achache, Il mio amico Eric di Ken Loach, Sherlock Holmes di Guy Ritchie, le Mine vaganti di Ferzan Ozpetek, L’uomo nero di Sergio Rubini, la Happy Family di Gabriele Salvatores, i Brothers di Jim Sheridan, Il figlio più piccolo di Pupi Avati, Il profeta di Jacques Audiard, L’uomo nell’ombra di Roman Polanski, i Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino, L’amante inglese di Catherine Corsini, L’uomo che fissa le capre di Grant Heslov, Simon Konianski di Micha Wald, Bobby di Emilio Estevez.
Proprio una bella compagnia. Con le dovute attenzioni, però. Se lo spettatore non si muoverà con cautela, rischierà di finire dritto ne La bocca del lupo di Pietro Marcello. Come dice Nancy Meyers, È complicato ma non impossibile./p>
Vi consigliamo di fare molto affidamento sulla cortesia del personale di sala, che vi accoglierà dicendo, come Luca Guadagnino, Io sono l’amore, o più semplicemente, come Philippe Lioret, con un semplice Welcome. Se alla fine vi sarete trovati bene, quando sarà il momento delle Departures di Yojiro Takita, vi consigliamo di accomiatarvi con le parole di Gabriele Muccino: Baciami ancora. E soprattutto vi consigliamo vivamente di non perdere uno dei film più belli della stagione appena conclusa: Il concerto di Radu Mihaileanu.
Se siete in vacanza a Ibiza, naturalmente, tutto questo non vale per voi. Sappiate però che il cinema è paziente e fedele: vi attenderà al vostro ritorno.