Parola d’ordine: cambiare le regole: «MATRIX RELOADED»
A quattro anni di distanza i Wachowski Brothers, Larry e Andy, che nel frattempo a quanto pare non hanno pensato ad altro, rilanciano e raddoppiano: ora «Matrix Reloaded», a Natale «Matrix Revolutions». Senza sapere cosa mai ci riservi il terzo (e ultimo?) episodio, possiamo dire che con «Matrix Reloaded» alcuni nodi vengono al pettine. Costruito su una storia praticamente inesistente, il film racconta gli sforzi di Morpheus e Neo per impedire che Matrix abbia il sopravvento su quel po’ di mondo libero ancora rimasto. Dovranno combattere contro avversari sempre più forti: prima Mr. Smith, che avendo acquisito la capacità di duplicarsi si trasforma in un esercito; poi l’enigmatico Merovingio, che tiene prigioniero il costruttore di chiavi e ha ai suoi ordini i temibilissimi gemelli; infine l’Architetto in persona, il creatore di Matrix, che sa tutto e informa Neo che il suo mondo sta per sparire per la sesta volta. E mentre attendiamo uno straccio di spiegazione, sullo schermo appare beffarda la parola «Continua».
Il problema di «Matrix Reloaded» sta nel cambiamento delle regole a gioco iniziato. Ad esempio, l’eletto Neo potrebbe non essere più l’eletto, quindi non avere più il potere di salvare alcunché. Di conseguenza la profezia invocata da Morpheus sarebbe falsa. I Wachowski si divertono a saltare da un mondo all’altro anche aprendo semplicemente una porta e puntano tutto sul ritmo in modo da nascondere una sostanziale mancanza di significato che a questo punto altro non sarebbe che la conseguenza del bluff del primo film. Il bello di tutto questo è che le cose potrebbero nuovamente cambiare nel terzo episodio, dove comunque sarà necessario tirare le fila del racconto.
Si esce dal cinema un po’ frastornati da suoni e colori, da un lungo inseguimento autostradale che ha richiesto più di quaranta giorni di riprese, da dialoghi esplicativi che ottengono il risultato di confondere le idee e da una perfezione nel look, nei duelli aerei, nelle scenografie e nei dettagli che a lungo andare rasenta la noia. «Matrix Reloaded» è un contenitore: se sia mezzo pieno o mezzo vuoto, lo deciderà liberamente ogni singolo spettatore. Da parte nostra attendiamo l’episodio finale e accettiamo scommesse su «Ve l’avevamo detto» o «Ci eravamo sbagliati».