Maps to the stars

Il recente «A Dangerous Method», ad esempio, poneva il problema di una narrazione troppo misurata e di una struttura, per così dire, tradizionale. Ecco dunque che «Maps to the Stars» sembrerebbe l’ideale per riportarci il Cronenberg non diciamo degli inizi («Il demone sotto la pelle» e «Rabid»), ma quello trasgressivo e capace di turbare di «Crash», «Il pasto nudo» e «La mosca». Solo che tra il provocatore di una volta e quello più riflessivo degli ultimi anni sono intercorsi episodi (uno per tutti: «A History of Violence») che hanno dato la precisa impressione di una frenata sul tasto estremo a beneficio di ragionamenti più strutturati. Se accanto a questo mettiamo l’inevitabile scorrere del tempo (Cronenberg ha 71 anni) non stupirà un film che commette un semplice errore di partenza sufficiente a compromettere l’intera operazione.
In «Maps to the Stars», infatti, Cronenberg ha voluto applicare le proprie trasgressioni a Hollywood, cercando in un certo senso di estremizzare l’estremo in un modo che, fatalmente, suscita una lunga serie di paragoni che non sono mai a suo beneficio. Billy Wilder aveva detto la sua su Hollywood nel 1950 con «Viale del tramonto». John Schlesinger aveva ribadito il concetto nel 1975 con «Il giorno della locusta». Blake Edwards aveva lanciato frecce avvelenate nel 1981 con «S.O.B.». Tutti partivano da situazioni di ordinaria follia che procedevano a grandi passi verso il delirio, il caos, la morte. Cronenberg, che sa benissimo di non poter raccontare Hollywood come se fosse il mondo intero, si limita a prendere di mira lo star system in un modo che trasmette una precisa sensazione di già visto e, a seguire, di inutilità.
Si parte con Benji, bambino prodigio figlio di uno psicologo-guru e di un’attrice che porta il fardello di una madre più famosa e più brava di lei. Nel loro fragilissimo equilibrio irrompe Agatha, la figlia maggiore appena dimessa da una clinica per malattie mentali. Nonostante i rabbiosi sforzi del padre per tenerla a distanza, Agatha compirà la propria missione portandosi dietro un corredo di fantasmi e deviazioni mentali. Sapremo così che padre e madre sono in realtà fratello e sorella e che la stortura potrebbe anche perpetuarsi.