«LEZIONI DI VOLO»

DI FRANCESCO MININNI

La tematica di «Lezioni di volo», l’ultimo film di Francesca Archibugi, è tipica degli anni Settanta: giovani alla ricerca di una precisa identità che, in presenza di tensioni familiari e ambientali, partono verso un paese lontano (l’India, nella fattispecie) dove potranno guardarsi dentro senza condizionamenti e capire qualcosa di sé prima di essere risucchiati dai meccanismi del quieto vivere. Ma «Lezioni di volo» è ambientato ai giorni nostri e, per far credere che un evento del genere sia plausibile, deve costruire una griglia di partenza caratterizzata da situazioni limite. Apollonio, detto Pollo, è di famiglia ebrea. L’amico Marco, detto Curry, è stato adottato e, benché indiano, non parla la lingua madre e non è mai tornato nel paese natale. Bocciati entrambi all’esame di maturità, decidono di partire. In India troveranno una dottoressa italiana, Chiara, che lavora con Medici senza frontiere e che, colpita dalla loro assoluta mancanza di difese, si prende cura di loro. Mentre Curry va alla ricerca della sua madre biologica, Pollo si innamora di Chiara. La loro avventura porterà a molte chiarificazioni. Il ritorno in Italia, alla notizia della morte del padre di Pollo, dovrebbe presentarci due ragazzi diversi, cresciuti, che hanno tratto dall’esperienza indiana tutto il meglio per ripartire di slancio. Il fatto che continuino a divertirsi sputando dal terrazzo sui passanti, però, ci lascia qualche dubbio. Diciamo che Francesca Archibugi, dopo aver saputo parlare di adolescenti in termini non convenzionali con «Mignon è partita» e «Il grande cocomero», ha perso un po’ il senso d’orientamento. Già «L’albero delle pere» lasciava interdetti per il suo vagare senza meta tra luoghi comuni e discutibili aperture ideologiche. «Lezioni di volo», che di ideologico ha ben poco, può in compenso sfoderare una consistente galleria di luoghi comuni che non depongono a favore della profondità dell’approccio all’argomento. Pollo e Curry (proprio ora che ci eravamo appena liberati di Gin e Step…) rappresentano i giovani d’oggi evocando più moda che sostanza. I genitori, biologici o adottivi che siano, sono concepiti in modo da favorire un viaggio che, logica alla mano, sembra più funzionale alla vicenda che «vero». La dottoressa Chiara, con tutto il suo carico di slanci umanitari, nevrosi, forze e debolezze, è un personaggio costruito a tavolino, quindi con poca verità. E l’India, povera, polverosa, sofferente e naturalmente ricca di umanità, finisce per smarrire i connotati nazionali trasformandosi in una strana attrazione turistico/esistenziale. Il problema maggiore è che Francesca Archibugi, insistendo sull’argomento degli adolescenti problematici, ha creduto di continuare un viaggio che, tutto sommato, aveva già fatto con altri risultati. Qui, invece di andare avanti, lavora su materiale d’archivio. E, nonostante si chiami «Lezioni di volo», il film non decolla. LEZIONI DI VOLO di Francesca Archibugi. Con Giovanna Mezzogiorno, Andrea Miglio Risi, Tom Angel Karumathy. ITALIA 2006; Drammatico; Colore