«LADY HENDERSON PRESENTA»

DI FRANCESCO MININNIL’idea alla base di «Lady Henderson presenta» di Stephen Frears, al di là di una storia vera che, più o meno negli stessi termini, è accaduta a Londra tra il 1937 e il 1945, è quella di una signora dell’alta aristocrazia che, per affermare finalmente la propria individualità dopo la morte del marito, restaura il Windmill Theatre e, affidandone la direzione all’ebreo olandese Vivian Van Damm, passa con disinvoltura dal vaudeville alla novità delle donne nude in scena, facendosi portavoce (a posteriori) di un’esigenza dei tanti soldati in partenza per il fronte e sfidando apertamente il moralismo delle autorità. È evidente che, venendo da Stephen Frears, il film avrebbe potuto essere politicamente scorretto o corretto, a seconda della stagione vissuta dall’autore o anche più semplicemente del peso dell’apparato produttivo. Considerando che uno dei produttori è il coprotagonista Bob Hoskins e che la storia, tutto sommato, non si sarebbe comunque prestata a una realizzazione provocatoria, bisogna dire che «Lady Henderson presenta» è un’occasione per sperimentare il gusto di un regista ma più ancora la bravura di due straordinari padroni delle scene. Così, più che le ragioni della storia o le implicazioni etiche, il film mette in campo un duello di bravura tra Judi Dench e Bob Hoskins che, da solo, meriterebbe un voto piuttosto alto.

La pensata di lady Henderson, che evidentemente covava qualche spirito di ribellione, deve passare attraverso le maglie della censura. La soluzione, tipica di un perbenismo dalle maglie piuttosto larghe, si concreta nel fatto che le ragazze nude dovranno stare immobili in scena a mo’ di tableaux vivant. E così faranno, anche quando i bombardamenti sconvolgeranno le vie di Londra dando modo alla vivacissima signora di far presente a tutti (soprattutto alle autorità) che l’immagine di una bella donna senza veli può essere un buon viatico per un giovane in partenza per il fronte.

Sinceramente, la sviolinata patriottica ci sembra non soltanto pretestuosa, ma piuttosto discutibile. Il che, per fortuna, non cambia le cose nella loro sostanza: «Lady Henderson presenta» è un film di poche pretese, continuamente in bilico tra commedia sorridente e melodramma fiammeggiante, che deve il ricordo che lascia a due mattatori una volta tanto adeguatamente utilizzati. Judi Dench, che ha vinto un Oscar per «Shakespeare in Love» stando in scena meno di dieci minuti, domina il film da un capo all’altro rendendo alla perfezione l’idea della signora costretta all’alta società ma pronta a togliersi tutti i sassolini dalle scarpe alla prima occasione. Bob Hoskins, attore di tutt’altra razza e impostazione, le dà la replica con energia e sensibilità. Non c’è dubbio: sono due attori che possono fare la differenza tra un melodramma di repertorio e un gioiellino di ironia e gusto.

LADY HENDERSON PRESENTA (Mrs. Henderson Presents) di Stephen Frears. Con Judi Dench, Bob Hoskins, Kelly Reilly. GB 2005; Commedia; Colore