«KILL BILL Vol. 1»
«Kill Bill» rappresentava in un certo senso la prova del nove, il film da non sbagliare. E Tarantino, per non tradire la propria vocazione di enfant terrible, è andato oltre. Ha preso Truffaut, Godard, Bruce Lee, Sergio Leone, le Charlie’s Angels, il kung-fu, il western all’italiana, la tragedia greca e la commedia dell’arte (e chissà quant’altro ancora), ha agitato tutto nello shaker e, facendo sfoggio di tutta la violenza possibile, ha ottenuto qualcosa che già a priori si candidava come oggetto di culto.
A parte il fatto che quasi tutti i registi citati (cui aggiungeremmo anche John Woo, specialmente per «The Killer») sono più bravi di lui, Tarantino ha un difetto di fondo: dando l’impressione di non credere in niente che non sia cinema, scherza su tutto. Di fronte a «Cane di paglia» di Sam Peckinpah si poteva apprezzare la messa in scena e, una volta riconosciuta l’ideologia, prenderne le distanze. Con Tarantino questo non si può fare: in assenza di ideologia, bisogna accontentarsi della perizia del regista divoratore di cinema, di televisione e di fumetti, esaltandoci con lui ogni volta che viene amputato un braccio o tagliata una testa, sbellicandoci dalle risate quando Uma Thurman, sola con la sua katana, sbaraglia un esercito di nemici, fremendo di emozione quando la ragazza, per sfuggire a un bacio indesiderato, azzanna la lingua del malcapitato e poi gli fracassa la testa tra la porta e lo stipite.
Non esitiamo a riconoscere a Tarantino perizia tecnica e spettacolare, conoscenza delle fonti, cinefilia al limite del patologico, voglia di stupire e quant’altro. Ma neppure esitiamo a sollevare grosse riserve sulla sua effettiva statura d’autore e sul suo diritto ad essere ammesso nell’Olimpo del cinema contemporaneo. Senza contare che per vedere David Carradine e per sapere come finirà «Kill Bill», data la misteriosa suddivisione in due «volumi», dovremo anche attendere qualche mese.
KILL BILL Vol. 1 (Id.) di Quentin Tarantino. Con Uma Thurman, Lucy Liu, Daryl Hannah. USA 2003; Azione; Colore