Il film: “Vittoria”, il coraggio e l’amore di una donna

Già madre di tre maschi, Jasmine vuole avere anche una figlia femmina ed è pronta a battersi con tutte le forze per realizzare il suo sogno

Vittoria di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman è una dolcissima storia d’amore, coraggio e ostinazione. Protagonista è Jasmine, una parrucchiera di 40 anni sposata con Rino e madre di tre figli maschi. Conduce una vita serena ma segnata da un pensiero ricorrente: il desiderio di avere una figlia femmina. Contro ogni logica e mettendo anche a rischio il proprio matrimonio, Jasmine decide così di affrontare un complicato percorso di adozione. Terzo film della coppia Cassigoli-Kauffman, Vittoria è il racconto di un viaggio dell’anima, della ricerca disperata di una figlia e, ancora una volta, di una storia tutta al femminile, all’interno di un percorso artistico caratterizzato da un incredibile passaggio di testimone tra un’opera e l’altra. Una staffetta iniziata con Butterfly (2018), il documentario d’esordio dedicato alle vicende umane e sportive della campionessa di pugilato Irma Testa, in cui appariva in una breve sequenza Khadija alias Jamila che sarebbe diventata la protagonista del successivo Californie (2021), dove compariva a sua volta proprio Jasmine, la titolare dell’omonimo salone da parrucchiera dove la ragazzina avrebbe trovato un primo impiego.

Vittoria (prodotto da Rai Cinema e dalla Sacher di Nanni Moretti) è anche l’ennesima incursione del duo Cassigoli-Kauffman a Torre Annunziata, una città da cui, dopo otto anni di produzioni, non riescono a staccarsi, immersi in uno studio cinematografico a cielo aperto dove, in un magico connubio tra realtà e fantasia, si possono rinvenire i germi di storie incredibili. Storie che quasi si potrebbero raccontare da sole, se non fosse per l’abilità dei due cineasti fiorentini nel saper entrare sotto la pelle dei personaggi, portando in primo piano gli attori che interpretano sé stessi e che vivono le riprese come se fossero impegnati in una seduta psicanalitica dove poter mettere in discussione le proprie scelte passate e presenti. Come accade a “Jasmine attrice” che mette in scena la “Jasmine della vita vera”, una donna che ha realmente dovuto lottare per adottare una figlia, consumata da un desiderio tanto intenso quanto, forse, irrazionale, circondata da persone che pensavano si trattasse soltanto di una follia, di un capriccio. Questo intreccio tra verità e finzione rende Vittoria una fiaba moderna, che sa guardare oltre gli stereotipi della cultura partenopea, pur senza rinnegarli, tanto che la macchina da presa non può, ma soprattutto non deve, fare a meno di mostrarci anche la pizza con il “cornicione”, il Vesuvio da cartolina, il caos organizzato del trionfo calcistico del Napoli, la “sacralità laica” della cartomante di turno.

Cassigoli, che in passato ha diretto vari documentari per la tv franco-tedesca “Arte”, e Kauffman, che ha lavorato come giornalista per Al Jazeera, sanno entrambi come maneggiare con cura la macchina da presa impegnata a pedinare la protagonista. E così, mentre passeggia, Jasmine è filmata quasi sempre di spalle, a sottolineare una ripresa discreta e silenziosa. Quando, invece, si deve entrare nell’intimità della casa, i primi piani della donna e dei suoi familiari sono molto ravvicinati, partecipi ma rispettosi delle emozioni intense che si stanno vivendo. In Vittoria non poteva mancare una presenza musicale importante, affidata, non soltanto alla colonna sonora ma anche a smartphone che non ne vogliono proprio sapere di abbassare il volume o a strampalati karaoke nel salotto. Niente, comunque, in confronto all’impareggiabile melodia di una lingua che è musica allo stato puro.

VITTORIA di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman. Con Marilena “Jasmine” Amato, Rino Scarica, Vincenzo Scarica, Anita Amato, Nina Lorenza Ciano

Zoe Films, Sacher, Scarabeo Entertainment, ladoc, RAI Cinema; Distribuzione: Teodora Film

Drammatico; Colore

Durata: 1h 20min