Il film: “La gazza ladra”, un apologo sulla debolezza e sul senso della giustizia

Maria è una badante che sottrae del denaro ai suoi assistiti per pagare il noleggio del pianoforte al nipote. Scoperta, scoppieranno una serie di eventi che travolgeranno tutti

Con La gazza ladra (La Pie voleuse) Robert Guédiguian aggiunge un’altra preziosa tessera al mosaico della sua già ricca filmografia. A distanza di un anno dal precedente E la festa continua!, avvalendosi del consueto gruppo di attori prediletti guidati dalla moglie Ariane Ascaride, musa di quasi tutti suoi film, il regista francese di origini armene racconta la vicenda di Maria, una premurosa badante di anziani, che sogna per il suo unico nipote un futuro da affermato pianista. Per pagare il noleggio dello strumento, che i genitori (camionista lui, cassiera al supermercato lei) non possono permettersi, non esita a rubare dei soldi ai suoi assistiti. Fino a quando i furti verranno scoperti causando una serie di reazioni a catena che coinvolgeranno suo marito, la famiglia della figlia e quella dell’uomo maggiormente raggirato. La gazza ladra è un film delizioso, affidato alla coralità degli interpreti, che Guédiguian sembra dirigere a memoria, nascondendo ad arte la macchina da presa ed assegnando ad ognuno di loro un ruolo che calza a pennello, creando una serie di personaggi che sullo schermo diventano coppie di diverse età, destinate all’eterno “compromesso della vita” dove tutto è perennemente flebile e precario, in balia dei giochi del destino, con l’amore che può evaporare da un momento all’altro, ora perché il coniuge si volta dall’altra parte, ora perché, ahimè, la mente svanisce e perde di consistenza.

Come nelle sue precedenti opere, la vicenda è ambientata a Marsiglia, la sua città prediletta, ed ogni inquadratura è segnata dalla salsedine e dal vento che caratterizza le città di mare, dove la distesa d’acqua su cui si affacciano rappresenta una meravigliosa porta verso la libertà ma spesso anche un muro invalicabile. La figura su cui tutta la vicenda ruota è Maria, una donna perennemente al servizio degli altri, che si aggira per le viuzze del quartiere L’Estaque trascinando il fedelissimo trolley in cui ripone la spesa e su cui appoggia con cura la vestina che indosserà durante il lavoro domestico. Maria è pronta a sopportare ogni fatica ed in cambio alla vita chiede ben poco: le bastano soltanto un paio di cuffiette per ascoltare i suoi amati Mozart, Prokofiev, Satie e Liszt e magari la possibilità di gustarsi, di tanto in tanto, un piatto di ostriche da mangiare in terrazza ascoltando allo smartphone Arthur Rubinstein che suona Liszt al pianoforte.

Ogni personaggio che la donna incontra sul suo cammino è tratteggiato da Guédiguian con cura, a partire dal marito, un uomo che ha lavorato in nero per tutta la vita, ha una pensione da fame ed è dedito al gioco d’azzardo, ma soprattutto Monsieur Moreau, il vecchio professore in pensione, costretto sulla sedia a rotelle, che vive in solitudine nel suo grande appartamento ed è in grave conflitto con il figlio immobiliarista. E sarà proprio il professore, con la sua tenacia, la sua bontà, il suo senso della giustizia, a cambiare le sorti della vicenda e a salvare “la gazza ladra” dal pagare il prezzo della sua imprudenza. Questa pellicola è soprattutto un film sulla senilità, su come il tempo cambia le persone (compresi i giovani di cui non rimane che il ricordo affidato a foto sbiadite) ma anche sulla conseguente ed inevitabile resa dei conti intergenerazionale. E allora, quando i figli inizieranno a commettere quegli stessi errori che stanno rimproverando ai propri padri, saranno uomini come Monsieur Moreau a rappresentare le uniche àncore di salvezza a cui riuscire ad aggrapparsi.

LA GAZZA LADRA [La Pie voleuse] di Robert Guédiguian. Con Ariane Ascaride, Gérard Meylan, Grégoire Leprince-Ringuet, Jean-Pierre Darroussin, Lola Naymark, Marilou Aussilloux

Produzione: Agat Films & Cie; Distribuzione: Officine UBU; Francia 2024

Drammatico; Colore

Durata: 1h 41min