Cinema: i «Salvati per voi» del 2014

Belgio: Due giorni, una notte di Luc e Jean-Pierre Dardenne ovvero il lavoro, l’incertezza, la carità, la sofferenza e gli altri con stile secco e inconfondibile.

Francia/Germania: Diplomacy di Volker Schlöndorff, con l’aiuto di due attori impeccabili, racconta la passione, il senso del dovere e la coscienza nell’arco di una notte del 1944.

Giappone: Father and Son di Koreeda Hirokazu parla di legami familiari attraverso uno scambio di neonati che crea una situazione di non facile gestione. Si alza il vento di Hayao Miyazaki dovrebbe essere l’ultimo film del maestro dell’animazione, una rivisitazione fantasiosa e altamente poetica della vita di Jirō Horikoshi, progettista e realizzatore dei caccia Zero.

Gran Bretagna: Locke di Steven Knight presenta complesse scelte morali da prendere durante un viaggio in auto che copre tutto l’arco del film.

Israele: Viviane di Ronit e Shlomi Elkabetz parla di tradizioni, preconcetti, ruoli sociali e tentativi di uscire dal tunnel con ammirevole compattezza stilistica e rigore narrativo.

Italia: La mia classe di Daniele Gaglianone, cioè integrazione, servizio agli altri, rapporti con le istituzioni con uno stile apparentemente casuale frutto di un gran lavoro di preparazione. Torneranno i prati di Ermanno Olmi inquadra la grande guerra senza romanticismi o spettacolarizzazioni, ma con l’implacabile occhio di un grande documentarista tornato a livelli di eccellenza. Italy in a Day di Gabriele Salvatores tenta l’esperimento di trarre un film di senso compiuto dall’assemblaggio di frammenti inviati al regista dalla gente comune: a noi è parsa un’operazione insolita, irripetibile, toccante e vera. In grazia di Dio di Edoardo Winspeare parla di crisi, di famiglia, di forza di volontà e dell’importanza di non arrendersi.

Polonia: Ida di Pawel Pawlikowski, in un grande bianco e nero, parla di storia, di radici familiari e di vocazione religiosa con passione, realismo e due straordinarie protagoniste entrambe di nome Agata.

Slovenia: Class Enemy di Rok Bicek racconta pregiudizi, rapporti scolastici, violenza e dialogo creando tensione e coinvolgendo nel dibattito.

Stati Uniti: Boyhood di Richard Linklater segue la crescita di Mason per dodici anni (tempo reale) fotografando eventi storici e mutamenti sociali: un esperimento di rilievo. Nebraska di Alexander Payne, in un magnifico bianco e nero, parla di rapporti familiari e di sogni irrealizzabili dando a Bruce Dern un’occasione unica di dimostrarsi molto più di un caratterista bizzarro.

Buon anno a tutti.