«BENVENUTO Mr. PRESIDENT»

DI FRANCESCO MININNIEmir Kusturica, con «Underground», aveva tentato l’affresco tragico-grottesco per raccontare una guerra e il dopo. Danis Tanovic, con «No Man’s Land», utilizzava toni amaramente sarcastici per fotografare la follia della guerra e le atmosfere di una terra di nessuno. Ora Pjer Zalica, al suo primo lungometraggio, tenta di sintetizzare le due idee: da una parte una terra di nessuno dove regnano anarchia ed emarginazione, dall’altra un racconto colorato e vivace per raccontare una ricostruzione che non ha bisogno soltanto di mezzi materiali, ma anche e soprattutto di una diversa disposizione dei cuori. «Benvenuto Mr. President» (che in originale suona semplicemente «Al fuoco») ha qualche problema di ritmo e qua e là una simbologia troppo semplice ancorché appropriata. Ma, grazie a una spinta interiore che va oltre problemi narrativi e tecnici, arriva al nocciolo del problema aprendo un dibattito che potrebbe portare a proficui risultati.

Nella cittadina bosniaca di Tesanj, toccata solo marginalmente dal conflitto della ex-Jugoslavia, regnano corruzione e diffidenza, alimentata da un caos etnico che comprende locali, serbi, musulmani, cinesi, curdi. La notizia che il presidente Clinton passerà da Tesanj, però, ha l’effetto di una scossa: in previsione di aiuti economici e visibilità internazionale, tutti si mettono in movimento per «ricostruire» il paese, inventare una banda, nascondere prostituzione e droga, dare a Tesanj un aspetto gioioso e accogliente. Soltanto l’ex-capo della polizia, che ha perso un figlio ma continua a vederlo e a parlarci e quindi lo crede vivo, è pronto a imbracciare un fucile per riavere ciò che gli è stato tolto…

Zalica, pur nella sostanziale prevedibilità del tutto, riesce a trasmettere una grande vitalità e, in fondo, un ottimismo che suona più o meno così: lasciate che i morti seppelliscano i morti, l’importante è che i vivi capiscano l’importanza di una stretta di mano. Troppo semplice? Forse per questo è diventata una pratica meccanica e perfino desueta. E ben venga la visita di chicchessia se è in grado di risvegliare qualche coscienza sopita. In fin dei conti, Zalica non dà l’impressione di credere che i problemi si risolvano con un colpo di bacchetta magica: l’importante è cominciare.

E a cominciare, ben cinquantadue anni orsono, furono gli spagnoli Luis Garcia Berlanga e Juan Antonio Bardem con il film «Benvenuto Mr. Marshall!», nel quale si immaginava che il sindaco di una cittadina castigliana, in previsione dell’arrivo dei delegati del piano Marshall, organizzasse un’accoglienza folcloristica con l’aiuto di un impresario. Naturalmente i delegati passavano senza neanche fermarsi. Dovremmo guardare negli occhi Pjer Zalica e chiedergli molto fermamente se per caso ha mai sentito parlare di quel film.

BENVENUTO Mr. PRESIDENT (Gori Vatra) di Pjer Zalica. Con Enis Beslagic, Bogdan Diklic, Sasa Petrovic. BOSNIA/AUT/T/F 2003; Commedia; Colore

Il sito italiano del film