«BATMAN BEGINS»

DI FRANCESCO MININNIOrmai l’abbiamo capito: la vita del supereroe non è facile. Sia per chi ha i superpoteri come Superman, sia per chi deve arrangiarsi con le proprie forze come Batman. Tocca proprio all’uomo pipistrello, passando attraverso la cura Christopher Nolan (regista di «Memento» e «Insomnia»), ribadire il concetto di quanto sia difficile combattere per la giustizia in un mondo nel quale è più facile distruggere che costruire. Con molte libertà rispetto al fumetto originale di Bob Kane, qualche contaminazione con la rilettura di Frank Miller e la volontà evidente di immergere la genesi di Batman nel buio più totale. Così Gotham City diventa una replica della notte perenne di «Blade Runner». E non basta appellarsi al fatto che il pipistrello è un animale notturno: per raccontare i primi passi di Batman, Nolan ha sicuramente pensato a un uomo alla ricerca della vocazione, quindi a una creatura che si muove nel buio in attesa di ricevere l’illuminazione. Che poi anche a cose fatte, il buio continui a imperare, beh, quella è proprio la maledizione del pipistrello.

La nascita di Batman, secondo Bob Kane, partiva dall’omicidio dei genitori di Bruce Wayne che, deciso a combattere il crimine, sceglieva il costume da pipistrello ispirato da un’apparizione notturna. Nel film di Nolan, invece, Wayne è terrorizzato dai pipistrelli e li elegge a proprio simbolo perché incutano la stessa paura a chiunque. Qui (e molte volte nel progredire del racconto) si introducono elementi psicanalitici ritenuti indispensabili per delineare un personaggio più vivo e complesso invece del solito eroe di carta. «Batman Begins», in realtà, non è esattamente un film su Batman, da cui Nolan prende le distanze sia iconograficamente che psicologicamente. È piuttosto un film su tutti quelli che hanno un sogno e rischiano di vederlo infrangersi sul muro della realtà. In questo senso vanno intesi l’addestramento nel Tibet (con i maestri che poi diventeranno nemici), il ritorno a Gotham City e all’impero Wayne (con i dirigenti che non esitano a vendersi al miglior offerente pur di incrementare i profitti) e il momento della difficile scelta tra vendetta e giustizia. Si potrà obiettare che non c’è niente di nuovo. Forse è vero, ma è anche indiscutibile che per Nolan sarebbe stato molto più facile fare un altro Batman da fumetto.

Poi, come sempre con Nolan, bisogna fare i conti con un regista dall’ego smisurato, molto più bravo a complicare le cose che a renderle semplici. Ma, anche se c’è un forte scompenso tra una prima parte interamente riflessiva e una seconda votata all’azione e tendente al catastrofico e anche se il modo di girare le scene dei combattimenti è un vero e proprio manuale di illeggibilità, non si può negare che alla base di «Batman Begins» ci sia soprattutto la volontà di distaccarsi da bizzarrie, personaggi grotteschi e fuochi artificiali da baraccone che avevano caratterizzato i film precedenti. C’è, in un certo senso, la volontà di fare sul serio.

BATMAN BEGINS (Id.) di Christopher Nolan. Con Christian Bale, Liam Neeson, Morgan Freeman, Michael Caine, Katie Holmes, Gary Oldman. USA 2005; Avventura; Colore