Arene estive, qualche consiglio

DI FRANCESCO MININNIQualcuno chiese a Stanley Kubrick quale fosse il suo paese preferito. Lui rispose: «Israele». L’intervistatore chiese: «Quand’è l’ultima volta che ci è andato?». E Kubrick: «Non ci sono mai stato. Ho visto un bellissimo documentario». Il che, oltre a rappresentare un’ottima scusa per tanti ammalati di pigrizia, significa che comunque il cinema permette di viaggiare e di visitare luoghi che altrimenti rimarrebbero sconosciuti.

Ecco perché chi resta in città nel mese di agosto può comunque, sfruttando gli spazi aperti delle arene estive, farsi un viaggetto. Woody Allen ci porta a Londra in Match Point. Andrew Adamson ci porta a Narnia (che diversamente davvero non potremmo visitare) ne Le cronache di Narnia. Roberto Benigni si inventa una Bagdad fuori del tempo ne La tigre e la neve. Luc Besson sbaglia film ma ci regala una spettacolare Parigi in bianco e nero in Angel-A. Marco Bellocchio ci guida tra le architetture un po’ barocche e un po’ moresche di Cefalù ne Il regista di matrimoni. Laurent Cantet ci fa conoscere una Haiti tra il vacanziero e il torbido in Verso il Sud. Byambasuren Davaa ci porta negli altipiani della sua terra ne Il cane giallo della Mongolia. Peter Groning ci apre le porte del monastero certosino di Grenoble ne Il grande silenzio. Stephen Gaghan ci porta a spasso nel Medio Oriente seguendo gli intrighi internazionali di «Syriana ».

Se vi interessa la Venezia di Casanova di Lasse Hallstrom, fate pure: noi ve lo sconsiglieremmo. Può essere interessante una visita all’isola misteriosa abitata dal King Kong di Peter Jackson. Nanni Moretti ci conduce in un viaggio tristemente polemico nell’Italia di oggi ne Il caimano. Una Oslo inedita è al centro di Hawaii, Oslo di Erik Poppe.

Sergio Rubini ci conduce in una Puglia tra folklore e memoria ne La terra. La Munich di Steven Spielberg è una Germania grigia da cui si dirama una spietata vendetta internazionale. Chi preferisce l’America del Sud può tentare l’Argentina tra abitudini e iniziativa di Whisky sotto la guida di Pablo Stoll e Juan Pablo Rebella. La Parigi della gente comune e delle sfilate di moda è al centro di Una top model nel mio letto di Francis Veber. Una Sicilia irrequieta a un passo dalla fine della seconda guerra mondiale fa la parte del leone in Tre giorni d’anarchia di Vito Zagarrio. C’è anche la Palestina: come nasce, cresce e finisce un kamikaze in Paradise Now di Hany Abu-Assad.

Ce ne sarebbero molti altri di tragitti veri o immaginari, ma per fare una scelta ragionata è sempre meglio fidarsi della qualità che della quantità. E dunque, quando si spengono le luci e si accendono le stelle, basta un piccolo sforzo di fantasia e qualcuno accanto che ti augura buon viaggio.