Opinioni & Commenti
Ru486, la pillola che uccide
Nelle tv è quasi impossibile far comparire il nostro numero verde (8008.13000), o il numero rosso (06.3050077), o il «Progetto Gemma» o gli altri numerosi servizi «per la vita». Eppure in un quarto di secolo quelle donne hanno aiutato a nascere 55mila bambini, molti dei quali erano a un passo dalla morte. Lo documenteremo rigorosamente nell’imminente Convegno dei Cav (Torino 15-17 novembre) anche con un ponderoso rapporto.
L’esempio fa emergere la grande menzogna che accompagna l’aborto di massa. Dicevano: casi rari, casi estremi. Insomma: stato di necessità. Fai i dibattiti e ti oppongono lo stupro e la malformazione. Difendo il diritto a vivere anche dei figli della violenza e dei malati, ma non è questo in gioco nell’aborto di massa concepito come diritto e libertà e che, dunque, è come un colpire a caso, senza reali e accertati pericoli per chi colpisce. La Ru486 per la sua storia, le sue intenzioni, le dichiarazioni dei proponenti, la intrinseca capacità di saltare i pur flebili filtri della stessa legge 194, è omogenea ad una visione corrotta della libertà. Offende, quindi, la vera libertà.