Italia

RU486 IN OSPEDALE: SCIENZA E VITA, «L’ULTIMO ANELLO DELLA BANALIZZAZIONE DELL’ABORTO»

“L’introduzione in Italia della pillola abortiva Ru486 è l’ultimo anello di una serie di forme di banalizzazione dell’aborto, cominciata trent’anni fa e che oggi raggiunge il suo vertice”. Così l’Associazione “Scienza & vita” reagisce alla notizia dell’annunciato via libera da parte dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), all’utilizzo della pillola abortiva nel sistema sanitario italiano. “Il ricorso alla pratica chimica è, in sostanza, per la presunta facilità di assunzione della pillola, il culmine della privatizzazione dell’aborto. E’ un fatto di donne – secondo la retorica vetero femminista – nel quale anche la figura del medico risulta sempre meno decisiva ai fini della tutela della vita nascente”. Anzi, evidenzia “Scienza & vita”, è “esattamente quello che i medici abortisti aspettavano da tempo per sottrarsi alla pratica chirurgica che li costringeva a cooperare all’atto abortivo. E che sempre più spesso, a ragion veduta, crea loro disagio”. Ora, sottolinea l’Associazione, “la Ru486 mette tutta la responsabilità in capo alla donna che dovrà assumere in solitudine la pillola e attenderne gli effetti a domicilio. Così che potrà vedere, con i propri occhi, quello che sino a ieri non aveva modo di osservare, ovvero il frutto del concepimento che ha rifiutato”. “Si tratterà – prosegue l’associazione – di un supplemento di dolore che le donne finiranno per vivere spesso in totale solitudine”. “Scienza & vita” ricorda anche che “non tutti i rischi per la vita e la salute delle donne legati all’assunzione della Ru486 sono stati adeguatamente valutati” e in tal senso si augura che “i responsabili della salute pubblica facciano il possibile per informare tutte le donne che ricorreranno a questa tecnica”. “Dinanzi a questa scelta – conclude l’Associazione – che conferma da un lato l’indifferenza e la superficialità rispetto alla vita al momento del concepimento e dall’altro il non considerare l’embrione umano come portatore di una specifica dignità di persona, l’Associazione conferma la propria missione pubblica in direzione della difesa della vita, dal concepimento alla morte naturale. E in tal senso avvierà una grande campagna di sensibilizzazione soprattutto fra le giovani donne”.Sir