Nella sua tappa in Armenia del viaggio di amicizia nel Caucaso del sud, la delegazione di Rondine Cittadella della pace ha incontrato oggi Karine Kazinian, viceministro degli Esteri, che ha definito un momento storico l’arrivo allo Studentato internazionale, in questi giorni, del primo giovane armeno. Kazinian ha anche promesso l’appoggio delle autorità per la selezione di uno studente proveniente dal Nagorno Karabakh, regione contesa al centro di una guerra con l’Azerbaijan negli anni 90, e si è già attivata per segnalare all’associazione una rosa di tre o quattro giovani scelti tra gli studenti migliori. Con la disponibilità offerta all’inizio del viaggio, dal governo azero, di mandare a Rondine uno studente proveniente dalla stessa regione, si concretizza la possibilità di mettere sotto lo stesso tetto studenti provenienti da un’altra delle zone di conflitto del Caucaso. Lo stesso viceministro ha sottolineato che questa convivenza è una grande opportunità per le nuove generazioni di entrambi i Paesi, è un’occasione per iniziare un dialogo e per capire come vivere insieme.Una cuspide che sale al cielo accanto a un fuoco che arde sempre, circondato da grandi lastroni di pietra: è il monumento eretto su una collina di Yerevan che ricorda il genocidio degli armeni, visitato questa mattina dalla delegazione di Rondine. Nel corso del viaggio di amicizia che sta compiendo nel Caucaso, il gruppo cerca di capire le tante ferite di questa terra, tra cui questa tragedia di cui sono protagonisti l’Armenia e l’allora Impero Ottomano, che ha provocato, tra il 1915 e il 1918, la morte di circa 1 milione di persone, deportazioni e fuga in altri Stati. La visita al monumento è stata preceduta dall’incontro con il viceministro della Diaspora, Vardan Marashlyan, che ha spiegato come il flusso maggiore di armeni verso altri Paesi sia avvenuto proprio a seguito del genocidio. Attualmente ha ricordato ci sono tre milioni di abitanti in Armenia e sette milioni di armeni in tutto il mondo. Le comunità più numerose sono in Russia, negli Usa e in Francia e il governo cerca di favorirne il rimpatrio con programmi mirati sui giovani; negli ultimi anni, dopo la guerra del 2003, sono ritornati anche molti armeni che vivevano in Iraq.Sir