(Abkhazia) Siamo una piccolissima comunità, ma siamo il segno della presenza cattolica tra questo popolo. Riassume così il senso dell’esistenza della Chiesa cattolica in Abkhazia, padre Jerzy Pilus, sacerdote polacco fidei donum della parrocchia di san Simone Cananeo, il quale oggi pomeriggio ha incontrato la delegazione di Rondine che è nel Caucaso. La comunità è composta da 80 fedeli, su un totale di 300.000 abitanti dell’intera regione; molti dei cattolici sono anziani, perché parecchi giovani sono andati via dopo la guerra tra Russia e Georgia nel 2008. Certo ha raccontato padre Pilus dopo il conflitto tra russi e georgiani mi sono sentito più solo, i contatti sono molto difficili. Sarebbe utile avere una missione popolare, magari fatta dai laici, perché abbiamo bisogno di testimoni. Padre Pilus ha raccontato che nella regione, autoproclamatisi autonoma, la libertà religiosa è garantita mentre sono più problematici i rapporti con gli ortodossi, che in questo momento non hanno il vescovo e sono molto divisi tra di loro. In realtà, dopo gli anni dell’Unione sovietica in cui erano state chiuse molte chiese, la maggior parte delle persone non è interessata alla religione e i valori più importanti sono trovare lavoro e arricchirsi.Sir