(Sukhumi Abkhazia) La delegazione dell’associazione Rondine Cittadella della pace, che sta compiendo nel Caucaso un viaggio dell’amicizia, è arrivata ieri a Sukhumi, nel cuore dell’Abkhazia, una regione che si è autoproclamata autonoma dalla Georgia: si tratta di una delle zone più problematiche dell’area caucasica. Da quando c’è stata la guerra tra Russia e Georgia, nel 2008, molti georgiani hanno abbandonato il territorio ed è la prima volta che un gruppo così variegato, composto prevalentemente da studenti internazionali, tra cui molti caucasici, ma anche libanesi, israeliani, macedoni e russi, entra nella città passando da Zugdidi. La delegazione, che è partita nella mattinata da Tiblisi, ha attraversato un vasto territorio in cui sono evidenti i segni della guerra che c’è stata negli anni Novanta: chilometri e chilometri di strade dissestate e invase dai bovini e di case distrutte o abbandonate; pochi gli abitanti e dispersi su una vasta area. Nel corso della trasferta la delegazione si è anche fermata nella città natale di Stalin, Gori, in Georgia, che nel conflitto del 2008 è stata pesantemente bombardata. Qui invece gli aiuti internazionali hanno permesso una rapida ricostruzione degli edifici distrutti, anche se nel cuore della popolazione, come hanno testimoniato alcuni degli abitanti incontrati per strada, rimane la paura per quei giorni terribili e la preoccupazione per un nuovo precipitare della situazione.Sir