Vita Chiesa

Rondine, Camaldoli, La Verna. La speranza passa di qui

di Giacomo GambassiCinque eventi nazionali per prepararsi al quarto Convegno ecclesiale di Verona. È questo il percorso che la Chiesa italiana ha messo a punto per i prossimi mesi in vista dell’appuntamento centrale del decennio in programma dal 16 al 20 ottobre 2006.

Un cammino impegnativo e articolato che farà tappa anche ad Arezzo. Infatti, la diocesi guidata dal vescovo Gualtiero Bassetti è stata individuata dal comitato preparatorio presieduto dall’arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, per ospitare uno dei cinque incontri: quello dedicato alla cittadinanza. Per sette giorni, dall’8 al 14 maggio, la provincia si trasformerà in un areopago dove la spiritualità, la politica, l’arte, la storia e la musica si confronteranno ponendo al centro la persona e la ricerca del bene comune. Un ponte di dialogo fra le diverse componenti della società per ascoltare «il grido della città», come afferma il titolo dell’evento, e trasformare la «cittadinanza ferita» in «cittadinanza sanata».

La scelta della Conferenza Episcopale Italiana è caduta sull’aretino perché qui si trova una delle realtà che da anni è impegnata in prima linea nell’educazione alla relazione fra i popoli: la Cittadella della Pace di Rondine, fondata da Franco Vaccari. Nel piccolo borgo alle porte di Arezzo venti giovani, tutti provenienti da paesi in guerra, studiano e convivono fianco a fianco con il loro «nemico». Sono ceceni e russi, serbi e bosniaci, israeliani e palestinesi ma anche ragazzi in arrivo da varie etnie dell’Africa o di altre parti del mondo. E’ una cittadinanza «sospesa», la loro, che si interseca con le ferite di città simbolo per l’umanità come Gerusalemme o Sarajevo.

Ed è proprio da una convivenza capace di superare le ragioni dell’odio sperimentata giorno dopo giorno a Rondine che partirà la settimana aretina destinata a toccare quattro luoghi cardine della provincia: Arezzo, la Cittadella della Pace, La Verna (nella foto) e Camaldoli. Nel capoluogo saranno promosse iniziative che metteranno in relazione la Chiesa con la società civile; a Rondine verranno offerte concrete «prove di dialogo»; sul Sacro Monte in cui San Francesco ha ricevuto le stimmate si tornerà a scavare fra le «radici di ogni speranza»; e nel monastero del Casentino si porrà l’accento sulla «ricerca dell’assoluto».

«Si tratta di un’occasione preziosa di crescita interiore e collettiva», ha scritto il vescovo di Arezzo, Gualtiero Bassetti, nel messaggio con cui presenta l’appuntamento alla diocesi. E il presidente della Cittadella della Pace, Franco Vaccari, spiega il percorso che è stato ideato: «Quando si parla di cittadinanza, tutti devono sentirsi coinvolti. Infatti, il dramma altrui che a Rondine si tocca con mano è prima di tutto una sfida ai nostri drammi: soltanto facendosi carico dei drammi degli altri, è possibile arrivare a un’autentica cultura della cittadinanza».

L’evento di maggio sarà preceduto da alcuni incontri di spicco. Il primo è in programma il 10 e l’11 dicembre: protagonista sarà la politica che si confronterà col tema della cittadinanza nel teatro tenda di Rondine che accoglierà alcuni esponenti del pensiero cattolico ma anche i grandi leader del centrodestra e del centrosinistra. Il 27 gennaio sarà la volta della giornata della memoria con Liliana Segre, testimone della «cittadinanza strappata» nei lager ma anche di quella «ritrovata».

Inoltre, l’associazione «Rondine – Cittadella della Pace» presenterà una sua «ipotesi per la cittadinanza» che nelle prossime settimane sarà ripresa dalle parrocchie, dalle istituzioni, dalle scuole e dal mondo del lavoro attraverso una serie di laboratori da cui usciranno alcune proposte che saranno tradotte nei diversi linguaggi di oggi.

Il «Testimone» per la Toscana sarà La PiraSarà Giorgio La Pira il testimone di speranza che le diocesi della Toscana proporranno al convegno di Verona. Gli organizzatori infatti hanno chiesto che ogni regione presenti una figura (un laico, un sacerdote, un religioso) che è riuscito, con la sua vita, a trasmettere speranza. Il nome del «sindaco santo» è stato scelto, su proposta della Conferenza Episcopale Toscana, nella riunione del comitato preparatorio regionale (di cui fanno parte il vescovo di Pescia Giovanni De Vivo, mons. Andrea Drigani, Enzo Cacioli, Anna Catarsi) con i responsabili delle varie diocesi. Le cinque tappe verso VeronaUn grandioso pellegrinaggio delle Chiese locali verso Verona». Così l’arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, ha definito il percorso di avvicinamento al Convegno ecclesiale di Verona. Un percorso caratterizzato da cinque eventi, uno per ciascuno degli ambiti della testimonianza indicati dalla «Traccia di riflessione» diffusa alla vigilia dell’estate. Il primo appuntamento è in programma a Palermo dal 24 al 26 novembre. A dieci anni dal Convegno ecclesiale ospitato nel capoluogo siciliano si darà vita a tre giorni di confronto sul cammino della Chiesa in Italia «nella ricerca di una comunicazione della fede, attenta alle dinamiche culturali del nostro tempo». La conclusione sarà caratterizzata dalla consegna alla comunità ecclesiale, nella prima domenica di Avvento, della Prima Lettera di Pietro, il testo biblico di riferimento per il Convegno di Verona.

Il secondo evento, legato all’ambito della vita affettiva, avrà luogo a Terni, dal 10 al 19 febbraio. Nel contesto del «mese valentiniano» – prendendo spunto dalla festa di San Valentino, patrono di Terni – si coglierà l’occasione per lanciare un forte messaggio sul valore degli affetti nel cammino di crescita delle persone e nelle relazioni tra le generazioni.

Il terzo incontro farà riferimento all’ambito della fragilità umana e si inserisce all’interno del progetto «Passio» proposto per la Quaresima dalla diocesi di Novara che dal 24 marzo al 7 aprile rifletterà sull’esperienza del limite nella vita dell’uomo.

Dopo l’evento sulla cittadinanza che si svolgerà nell’aretino dall’8 al 14 maggio, è previsto a Rimini, dal 21 al 25 giugno, l’ultimo appuntamento che affronterà l’ambito della festa e del lavoro. Sulla Riviera romagnola, in una città simbolo del divertimento, verrà vissuta una settimana di incontri rivolti alle famiglie e ai giovani per formulare una proposta che sappia tenere insieme due dimensioni fondamentali della vita dell’uomo: il lavoro e il riposo.