Vita Chiesa
Romena, un «porto» di terra che offre risposte a molte domande
«Vieni chiunque tu sia: sognatore, devoto, vagabondo, poco importa. La nostra non è una carovana di disperazione. Vieni, anche se hai infranto i tuoi voti mille volte. Vieni, nonostante tutto, vieni». La poesia di Rumi è un saluto e un manifesto. Così è iniziata, con il secondo millennio di vita, la seconda giovinezza di questa antica pieve, che per secoli ha echeggiato le preghiere di una campagna contadina e oggi è punto d’incontro per i viandanti del nostro tempo. Non sarà un luogo di arrivo ma un luogo di passaggio dove sostare per incontrare se stessi. Lo ha spiegato molto bene don Luigi Verdi, che nel 1991 diede vita a questo progetto proprio mentre – lui per primo – era alla ricerca di qualcosa: «Venivo da una profonda crisi spirituale» dice oggi, «e trovai qui le risposte che a lungo avevo cercato altrove, invano».
Quale tesoro nascondeva questo edificio? «Nell’essenzialità della pieve c’è tutto ciò che si è perso in mezzo al caos moderno. Quel di più è in realtà un di meno, perché alla dimensione dell’aggiungere, tipica di una società consumistica, Romena sostituisce la dimensione del togliere; perché è così, senza maschere né pregiudizi, che è possibile ritrovare i valori più autentici dentro noi stessi». Non si stanca di ripeterlo, don Luigi: «Non caricatevi di troppi fardelli: la porta è stretta e non ci si passa». Da qui è nata l’idea dei corsi, prima partecipati dai giovani di Pratovecchio, poi alimentati da un passaparola spontaneo e divenuti negli anni un approdo per più di seimila persone provenienti da tutta Italia.
Momento centrale della vita della Fraternità è la Messa della domenica pomeriggio, con la pieve che trabocca di gente soprattutto se siamo alla fine dei corsi, il cui cammino è ispirato dalla parabola del figliol prodigo: «c’è un momento in cui il figlio, allontanatosi dalla casa, rientra in se stesso, cerca l’abbraccio del padre». Un altro segreto sta nell’intimità e nella dimensione del luogo: ai corsi possono partecipare al massimo una trentina di persone, così non si perde il senso di familiarità e leggerezza che di Romena è l’anima fondante: oltre a don Gigi Verdi e a don Gianni Marmorini, c’è un gruppo di volontari che si dividono i compiti per garantire le varie attività. E poi la Fraternità è andata oltre, facendosi essa stessa viandante e trasformando «la nostra tenda in vela». Nel nome di Romena si organizzano incontri in varie città italiane, si stampa e si distribuisce un giornale. E la crescita continua, anche perché portata avanti senza mai perdere il contatto con le proprie radici. Il telefono di Romena è 0575-582060. C’è anche un sito internet, www.romena.it