Italia

ROGO LIVORNO, SANT’EGIDIO: 140MILA ZINGARI, 70MILA GIA’ ITALIANI, URGE RIMEDIO UE

“Un caso zingari esiste, è quello di sette secoli di persecuzioni, angherie, intolleranza, razzismo e infine genocidio, con il quale l’Europa e gli europei non hanno fatto i conti. Per questo è urgente trovare un rimedio”. Lo afferma il presidente della Comunità di Sant’Egidio, docente di storia contemporanea all’università di Perugia, Marco Impagliazzo dopo la tragedia dei quattro bambini rom morti a Livorno nel rogo della baracca dove vivevano. Secondo Impagliazzo, “non si tratta di pronunciare condanne penali contro qualcuno, magari postume ma di farsi carico, finalmente, di una responsabilità, che ci riguarda tutti, in quanto europei, di fronte al male scatenato nel nostro continente contro questo popolo per lungo tempo”. Il presidente di Sant’Egidio ricorda che “gli zingari non godono in Europa di nessuna vera protezione né simpatia. Non hanno uno Stato alle spalle che ne possa difendere i diritti. Pur essendo cittadini europei a pieno titolo sono una nazione senza territorio, ma dotata dei diritti e dei doveri del cittadino europeo”. Di sicuro, aggiunge Impagliazzo, “suscitano reazioni sproporzionate alla loro consistenza: poche migliaia in città di milioni di abitanti. La loro pericolosità sociale è per lo più limitata alle espressioni di piccola delinquenza. Ma più più spesso rientrano nelle cronache per drammi umani, come la morte per fame o per freddo dei loro bambini, ormai estranei alla maggioranza del corpo sociale. Il fatto – prosegue Impagliazzo – è che sappiamo molto poco chi sono gli zingari, anche se vivono nelle nostre città e nei nostri paesi ormai da secoli. Quali e quante differenze tra loro che non vengono nemmeno prese in considerazione. E’ persino difficile dire se oggi il loro nomadismo è una caratteristica imprescindibile o invece un prodotto del rifiuto sociale che li circonda”.

“In Italia, su una popolazione stimata dall’Istat di 58 milioni 462mila e 372, gli zingari sono calcolati tra i 120 mila e i 140 mila (di cui circa 70.000 di cittadinanza italiana, 30 mila provenienti dalla ex Jugoslavia e 30 mila dalla Romania)”. Sono queste le cifre fornite dal responsabile per i servizi ai rom e sinti della comunità di sant’Egidio Paolo Ciani. Secondo Ciani, “il problema centrale rimane l’integrazione sociale garantita attraverso l’offerta di servizi e condizioni di vita civili”, tra gli zingari stranieri. “Almeno il 50% è presente in Italia da oltre 15 anni – aggiunge l’esponente della comunità di Sant’Egidio – Circa il 50% degli zingari ha meno di 18 anni. La percentuale di zingari (italiani e stranieri) sulla popolazione italiana, secondo i calcoli della comunità di sant’Egidio è dello 0,23%, considerando come cifra base 140 mila”. Le attività della comunità di sant’Egidio con gli zingari in Italia iniziano nel 1982 a Roma attraverso l’incontro con centinaia di persone Rom Khorakené provenienti dalla diverse repubbliche dell’ex Jugoslavia e accampatisi nella periferia est della città. I primi interventi, tutti svolti da volontari non retribuiti, sono stati rivolti ai bambini: corsi di alfabetizzazione pomeridiani e inserimento scolastico nelle scuole statali. (ANSA).