Toscana
RIORDINO PROVINCE: ANCI, MANTENERE AREZZO E ANDARE AVANTI SU CITTA’ METROPOLITANA FIORENTINA
Approvato il documento sul riordino delle Province e sui riassetti istituzionali proposto questa mattina dal Comitato Direttivo di Anci Toscana all’Assemblea dei Soci.
Anci avanza una proposta che si caratterizza in due tempi: in primis, in vista della deliberazione del Consiglio delle Autonomie Locali (del prossimo 27 settembre), occorre formulare al Governo un’ipotesi di riordino delle Province Toscane per quanto concerne i criteri e le disposizioni imposte dalla normativa nazionale. Nell’ambito della proposta, è emersa, la possibilità per la Provincia di Arezzo di rientrare nei criteri previsti dalla legge: è in corso, infatti, una verifica tecnica da parte del Governo sul dato della popolazione della provincia aretina.
In secondo luogo, è necessario cogliere l’occasione offerta dalla riforma delle province per dare avvio ad un percorso di riassetto istituzionale della Toscana a partire dalla Costituzione e consultando direttamente le popolazioni interessate.
L’assemblea di oggi, consapevole dei punti deboli della normativa così come delle scadenze serrate imposte dalla legge, ha messo in luce come le riforme siano, ormai, al palo da venti anni e l’urgenza da parte del sistema delle autonomie di svolgere responsabilmente il proprio ruolo nella formulazione di una proposta unitaria.
Ad esempio, per quanto concerne l’istituzione della Città metropolitana fiorentina, in sostituzione dell’attuale Provincia di Firenze, occorre non interferire con l’iter previsto dall’art. 18 del D. L.95/2012 che, finalmente, prevede la concreta e fattiva istituzione dell’ ente di rango costituzionale, rimasto per undici anni sulla carta e oggetto di infiniti dibattiti.
Ritengo questo particolare momento storico ha tenuto a precisare il Presidente di Anci Toscana Alessandro Cosimi un’occasione imperdibile per i Comuni che possono e devono svolgere un ruolo fondamentale in virtù dell’art. 133 della Costituzione. Nel guidare, dunque, questo percorso bisogna individuare una posizione il più possibile condivisa, a partire dal Consiglio delle Autonomie Locali, l’organismo istituzionale di tipo propositivo. Inoltre, non dimentichiamo conclude il Presidente Cosimi che la vera battaglia sarà determinata dalle funzioni da attribuire ai nuovi enti.