Vita Chiesa
Rinnovamento nello Spirito, quando pregare è una gioia
«Rinnovamento» è nato, negli anni dopo il Concilio, proprio per suscitare un rinnovamento spirituale capace di trasformare radicalmente la vita delle persone, orientandola decisamente verso Dio. «L’effusione dello Spirito – spiega Mazzei – incide sull’uomo nella sua globalità, ne tocca l’intelligenza, i sentimenti, le emozioni. Chi fa questa esperienza, sente il desiderio di trasmetterla e comunicarla agli altri». È per questo, dice Mazzei, che il movimento riesce ad integrarsi con la pastorale delle diocesi e delle parrocchie, e a collaborare con altri movimenti: «Non siamo una realtà chiusa, i nostri fratelli sono spesso anche catechisti, animatori della liturgia, partecipano alle attività caritative».
Un’esperienza particolare che caratterizza Rinnovamento è quella del «Roveto ardente»: una adorazione eucaristica intensa e continuativa, una preghiera fatta di lode, supplica, ringraziamento, di fronte a Gesù presente nell’eucaristia. «Anche il Papa – spiega Mazzei – incontrandoci la sera di Pentecoste ha incoraggiato questa iniziativa, chiedendoci di diffonderla nelle parrocchie e nella diocesi. Una forma di preghiera che, nell’Anno dell’Eucaristia, vogliamo intensificare sempre di più». Gli incontri di preghiera del Rinnovamento si contraddistinguono sempre per l’entusiasmo dei fedeli: «Quando si incontra un amico, si saluta facendogli festa. Per noi alzare lo braccia o battere le mani durante la preghiera è un modo per fare festa a Gesù. Ma l’aspetto esteriore non avrebbe senso, se non nascesse da una gioia sincera: noi vogliamo aiutare le persone a riscoprire il gusto di pregare».