Vita Chiesa

Rinnovamento nello Spirito: in in 50 mila con Papa Francesco all’Olimpico

Salvatore Martinez, presidente di RnS, ha spiegato che allo stadio erano presenti oltre 52mila persone, provenienti da 55 Paesi del mondo. In coro è stata cantata «Vive Jesus el Senor», prima in spagnolo e poi in italiano. Poi ci sono state le testimonianze di un sacerdote, di un giovane, di una famiglia e di una non vedente. A ognuna delle categorie che rappresentavano, il Pontefice ha detto una parola. Ai sacerdoti ha raccomandato: «Mi viene da dire una sola parola: vicinanza a Gesù Cristo nella preghiera e nell’adorazione. Vicini al Signore. E vicinanza alla gente, al popolo di Dio che è stato affidato a voi. Amate la vostra gente, siate vicini alla gente. Questo è quello che chiedo a voi, questa doppia vicinanza: vicinanza a Gesù e vicinanza alla gente». Ai giovani ha detto: «Sarebbe triste che un giovane custodisca la sua gioventù in una cassaforte. Così questa gioventù diventa vecchia, nel peggiore senso della parola. Diventa uno straccio. Non serve a niente. La gioventù è per rischiarla: rischiarla bene, rischiarla con speranza. È per scommetterla su cose grandi. La gioventù è per darla, perché altri conoscano il Signore. Non risparmiate per voi la vostra gioventù: andate avanti!».

«Le famiglie – ha detto il Santo Padre, rispondendo a una mamma – sono la Chiesa domestica dove Gesù cresce, cresce nell’amore dei coniugi, cresce nella vita dei figli. Per questo il nemico attacca tanto la famiglia. Il demonio non la vuole e cerca di distruggerla. Le famiglie sono questa Chiesa domestica. Ma gli sposi sono peccatori, come tutti, ma vogliono andare avanti nella fede, nella loro fecondità, nei figli e nella fede dei figli. Il Signore benedica la famiglia, la faccia forte in questa crisi nella quale il diavolo vuole distruggerla». E ancora la risposta a una non vedente: «I fratelli e le sorelle che soffrono, che hanno una malattia, che sono disabili, sono fratelli e sorelle unti dalla sofferenza di Gesù Cristo, imitano Gesù nel momento difficile della sua croce, della sua vita. Questa unzione della sofferenza la portano loro avanti, per tutta la Chiesa». Di qui il grazie «per la speranza che voi testimoniate, quella speranza che ci porta avanti cercando la carezza di Gesù». Poi ha notato che tra i testimoni non c’erano anziani: «Mancano i più importanti: mancano i nonni, sono l’assicurazione della nostra fede i vecchi». E ha ricordato l’episodio della presentazione di Gesù al Tempio con i vecchi Simeone e Anna, «condotti dallo Spirito Santo». «Gli anziani, eh?, sono la nostra saggezza, sono la saggezza della Chiesa; gli anziani che tante volte noi scartiamo», ha aggiunto.

«Concedi a noi quella santa ubriachezza, quella dello Spirito, quella che fa parlare le lingue della carità, sempre vicini ai fratelli e sorelle che hanno bisogno di noi. Insegnaci a non lottare tra di noi per avere un pezzo in più di potere, insegnaci a essere umili, ad amare più la Chiesa che il nostro partito. Insegnaci ad avere il cuore aperto per ricevere lo Spirito. Invia, Signore, il tuo Spirito su di noi». Così Papa Francesco ha pregato invocando il dono dello Spirito, prima di tenere il suo discorso ufficiale. «Voi, Rinnovamento carismatico, avete ricevuto un grande dono dal Signore: siete nati da una volontà dello Spirito Santo, come una corrente di grazia nella Chiesa e per la Chiesa», ha ricordato il Pontefice. «Quando penso a voi carismatici», ha sottolineato il Santo Padre, «penso a una grande orchestra dove ogni strumento è diverso dall’altro e anche le voci sono diverse ma tutti sono necessari per l’armonia della musica. Come in un’orchestra nessuno nel Rinnovamento può pensare di essere più importante, più grande dell’altro». Quando qualcuno di voi si crede più importante dell’altro o più grande dell’altro, incomincia la peste. Nessuno può dire: io sono il capo. Voi, come tutta la Chiesa, avete solo un capo: il Signore Gesù».

«Nei primi anni del Rinnovamento carismatico a Buenos Aires – ha confessato il Papa – io non amavo molto questi carismatici e io dicevo di loro: ‘Ma sembrano una scuola di samba’, non condividevo il loro modo di pregare e le tante cose nuove che avvenivano nella Chiesa. Dopo ho cominciato a conoscerli e ho capito il bene che il Rinnovamento carismatico fa alla Chiesa». E questa storia finisce «in un modo particolare»: pochi mesi prima del Conclave l’allora cardinal Bergoglio è stato nominato assistente spirituale del Rinnovamento carismatico in Argentina. «Voi – ha proseguito – avete ricevuto lo Spirito Santo che vi ha fatto scoprire l’amore di Dio per tutti i suoi figli e l’amore per la Parola. Si diceva che voi carismatici portavate sempre con voi una Bibbia: Lo fate ancora oggi?». Alla risposta positiva della folla, ha ribattuto: «Non ne sono tanto sicuro, eh? Tornare a questo, tornare a questo primo amore, portare sempre in tasca, nella borsa, la Parola di Dio! E leggere un pezzetto. Sempre con la Parola di Dio». Il Pontefice ha messo in guardia da un «pericolo»: «L’eccessiva organizzazione». «Non perdete la grazia di lasciare a Dio di essere Dio – è stato l’invito -. Tuttavia, non c’è maggiore libertà di quella di lasciarsi portare dallo Spirito, rinunciando a calcolare, a controllare tutto e permettete che Lui ci illumini, ci orienti, ci spinga dove Lui desidera».

Un altro pericolo è diventare «controllori della grazia di Dio». Mai, dunque, i responsabili di RnS diventino «amministratori della grazia, decidendo chi può ricevere la preghiera di effusione o il battesimo nello Spirito e chi invece non può». Di qui l’invito: «Non fate da dogana allo Spirito Santo». Francesco ha, quindi, indicato la strada da seguire: «Questo è il vostro percorso: evangelizzazione, ecumenismo spirituale, cura dei poveri e dei bisognosi e accoglienza degli emarginati. E tutto questo sulla base dell’adorazione! Il fondamento del Rinnovamento è adorare Dio!». Ma cosa si aspetta il Pontefice da RnS: «La prima cosa è la conversione e l’amore di Gesù che cambia la vita e fa del cristiano un testimone dell’amore di Dio». Poi, la condivisione con tutti nella Chiesa della «grazia del Battesimo nello Spirito Santo». «Aspetto da voi – ha aggiunto – una evangelizzazione con la Parola di Dio, che annuncia che Gesù è vivo e ama tutti gli uomini». E ancora «una testimonianza di ecumenismo spirituale con tutti i fratelli e sorelle di altre Chiese e comunità cristiane che credono in Gesù come Signore e Salvatore». Il Papa ha chiesto anche di «rimanere uniti nell’amore che il Signore Gesù chiede a noi per tutti gli uomini e nella preghiera allo Spirito Santo per arrivare a questa unità». Il Rinnovamento carismatico è «per sua stessa natura ecumenico».

«Avvicinatevi ai poveri, ai bisognosi per toccare nella loro carne la carne ferita di Gesù. Cercate l’unità nel Rinnovamento perché l’unità viene dallo Spirito Santo e nasce dall’unità della Trinità. La divisione, da chi viene? Dal demonio! La divisione viene dal demonio. Fuggite dalle lotte interne, per favore! Tra voi non ce ne siano!», ha chiesto il Pontefice. «Adorate Dio, il Signore. Questo è il fondamento – ha ricordato -. Adorare Dio». E poi ha riassunto gli aspetti fondamentali da perseguire: «Cercate la santità nella nuova vita dello Spirito Santo. Siate dispensatori della grazia di Dio. Evitate il pericolo dell’eccessiva organizzazione. Uscite nelle strade a evangelizzare, annunciando il Vangelo. Ricordate che la Chiesa è nata ‘in uscita’, quella mattina di Pentecoste. Lasciatevi guidare dallo Spirito Santo, con quella libertà, e per favore, non ingabbiate lo Spirito Santo! Con libertà!». Presenti a Roma anche i due organismi di collegamento del Rinnovamento carismatico cattolico nel mondo: Iccrs (International Catholic Charismatic Renewal Services) e Cfcccf (Catholic Fraternity of Charismatic Covenant Communities and Fellowships). «Aspetto tutti voi, carismatici del mondo – ha concluso -, per celebrare, insieme al Papa, il vostro grande Giubileo alla Pentecoste del 2017 nella piazza di San Pietro!».