Italia

RIFUGIATI: FORTI (CARITAS), «CHIARIRE SITUAZIONE PROFUGHI EMERGENZA NORD AFRICA»

«L’uscita dai centri di accoglienza e la definizione di uno status giuridico certo» per oltre 20.000 profughi sbarcati in seguito all’emergenza Nord Africa 2011 che hanno ricevuto il diniego alla richiesta di asilo; e un riordino generale del sistema d’asilo in Italia «che sia capace di accogliere, a rotazione, almeno 30.000 persone l’anno»: sono le richieste di Caritas italiana, illustrate al Sir da Oliviero Forti, responsabile dell’ufficio immigrazione, a margine della presentazione, oggi a Roma, di una ricerca sullo stato del sistema di asilo in Italia, intitolata «Il diritto alla protezione». Caritas italiana chiederà chiarimenti sulla situazione dei profughi e sottoporrà queste richieste al ministro dell’interno Anna Maria Cancellieri, durante un incontro previsto per mercoledì prossimo. La ricerca, di 484 pagine, in italiano e in inglese, fotografa l’effettivo «stato di salute» del sistema d’asilo in Italia, con proposte e raccomandazioni per un miglioramento. E’ stato condotto dal 2008 ad oggi nell’ambito di un progetto realizzato dal Fondo europeo per i rifugiati, che ha coinvolto Caritas italiana, insieme all‘Asgi (Associazione Studi giuridici sull‘Immigrazione) e al Consorzio Communitas onlus. Sono state ascoltate oltre 300 persone in Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia.

Tra i temi trattati: la tutela legale e i servizi di insegnamento della lingua italiana; la formazione professionale; le strategie per l’integrazione sociale dei titolari della protezione internazionale ed umanitaria; l’audizione del richiedente dinnanzi alle commissioni territoriali; il tasso di accoglimento dei ricorsi; l’accesso dei titolari della protezione internazionale ed umanitaria ai diritti sociali; le situazioni di grave sfruttamento dei richiedenti asilo e dei rifugiati nel mercato nero e nell’agricoltura del Mezzogiorno. Al termine della ricerca vengono formulate varie proposte, la principale è l’avvio di un percorso di riforma del sistema asilo in Italia, e del sistema dell’accoglienza in particolare, suddiviso in «azioni di breve termine» e in «azioni di medio termine». «Dalla ricerca – commenta Oliviero Forti – emergono tante buone prassi, ma anche una grande frammentazione e disomogeneità nei territori. Al sistema ordinario di accoglienza si è aggiunto il sistema straordinario, con l’emergenza Nord Africa del 2011. In questo modo risulta oneroso e poco incisivo, con competenze frastagliate. Il passo successivo sarà rimettere mano all’intero sistema e porre particolare attenzione ai percorsi di autonomia delle persone quando escono dai centri, per evitare, come accade oggi, che si trovino a vivere in condizioni di grave vulnerabilità, senza lavoro, alloggio e in povertà estrema». (Sir)