Opinioni & Commenti

Riforme coraggiose per non morire di mala giustizia

di Alberto MigoneTutti riconoscono che l’Italia avrebbe bisogno di una normalità operosa per affrontare con serietà i gravi problemi che incombono ed invece vive, ormai da troppo tempo, una condizione di tensione perenne. Per la verità recentemente qualche spiraglio si era aperto, ma la calma è durata poco.

L’inchiesta della Procura di Cosenza che ha portato all’arresto di Francesco Caruso, leader dei no-global, e di altre 19 persone con gravissime ipotesi di reato («cospirazione politica, associazione sovversiva, attentato contro organi costituzionali») e la pesantissima condanna di Giulio Andreotti hanno riacutizzato quell’emergenza giustizia dalla quale purtroppo l’Italia non riesce a uscire. Nelle reazioni degli esponenti dei due schieramenti politici, dopo le prime reazioni a caldo, sembra prevalere una reale preoccupazione che è ben espressa dal «turbamento profondo», manifestato dal Presidente Ciampi. Sentimento questo che è presente anche tra la gente. Ci si chiede infatti se una frangia, sia pur violenta, dei no-global preparasse davvero – ma ne era in grado? – un’eversione dello Stato e non si riesce a credere ad un Andreotti mandante di un omicidio – e gli esecutori chi sono? –, anche perché l’accusa sembra basarsi solo sulle dichiarazioni di un mafioso… «pentito».

Per parte nostra non possiamo che sottolineare e ammirare la dignità di Andreotti che ha dichiarato di «credere ancora nella giustizia, anche se con fatica», e la sua serenità che non può avere solo radici umane. E far nostre le dichiarazioni autorevolissime dell’«Osservatore Romano» e le parole chiarissime del card. Ruini, all’Assemblea della Cei.Comunque ora si impongono quelle organiche riforme che ridiano all’amministrazione della giustizia credibilità e autorevolezza. Con alcuni punti fermi però. Le riforme sono di esclusiva competenza del Parlamento, anche se non possono essere varate con maggioranze pregiudizialmente costituite. Serve perciò una rinnovata unità d’intenti che faccia coraggiosamente chiarezza anche sul passato e svelenisca così il clima. La classe politica tutta deve però dimostrarsi davvero al di sopra di ogni sospetto. È il tempo delle decisioni coraggiose. La democrazia può morire anche di mala giustizia.