Una riforma fiscale a misura di famiglia: a chiederla è il Forum delle associazioni familiari rilanciando oggi la sua proposta del Fattorefamiglia, presentata lo scorso novembre a Milano durante la Conferenza nazionale sulla famiglia, e chiedendo al Governo e a tutte le forze politiche, sindacali, ed imprenditoriali di confrontarsi con essa. Il Forum dice sì ad una riforma che rilanci l’economia e alla riduzione del carico fiscale per le aziende, ma chiede anche la riduzione del carico fiscale per le famiglie, non indiscriminato, ma modulato con il FattoreFamiglia, e il rafforzamento della lotta all’evasione fiscale. Nel sistema fiscale italiano spiega – il variare dell’aliquota è determinato esclusivamente dal reddito percepito e non anche dal numero dei familiari a carico. Un sistema fiscale equo deve invece tenere in conto che chi ha figli da mantenere non può pagare la stessa entità di tasse, a parità di reddito, di chi non ne ha. Di qui il documento diffuso oggi, dieci punti che entrano nello specifico di quanto anticipato ieri del presidente Francesco Belletti, che esprimeva preoccupazione per i criteri e le modalità di applicazione della progettata riduzione del carico fiscale che a suo dire trascurano il sostegno alle famiglie. Elemento centrale del Fattorefamiglia, l’individuazione di una no tax area a misura di famiglia da sottrarre all’imposizione fiscale. Il FattoreFamiglia spiega il documento – prevede di individuare una base di reddito non tassabile, perché coincidente con il minimo vitale (la cosiddetta no tax area), cui applicare un coefficiente di carico familiare (appunto il FattoreFamiglia), parametrato sulla numerosità e sulla tipologia dei carichi familiari che gravano sul percettore di reddito. In questo modo il livello minimo di reddito non tassabile del contribuente viene calcolato tenendo effettivamente conto del suo carico familiare. Si individua così una no tax area sottratta all’imposizione fiscale. In caso di reddito inferiore alla no tax area si applica una tassazione negativa, cioè un assegno erogato alla famiglia incapiente, pari alla detrazione non goduta. In questo modo, afferma il Forum, si verrebbe incontro alle famiglie più vulnerabili, che più soffrono per la crisi in atto. Secondo lo stesso organismo il FattoreFamiglia a regime potrebbe comportare un costo di 16 miliardi di euro, ma la sua introduzione graduale dovrebbe comportare il reperimento di circa 3-4 miliardi all’anno per i prossimi 5 anni. Razionalizzare la spesa pubblica, eliminare gli sprechi della macchina politica, riorganizzare le esenzioni fiscali e intensificare il contrasto all’evasione fiscale sono le misura indicate dal Forum per il reperimento di queste risorse. Per il testo integrale del documento: clicca qui (formato .doc).Sir