Cultura & Società
RICORDO FALLACI; MONS. FISICHELLA: EBBE DUBBI SU FUNERALI RELIGIOSI; MA PER NIPOTE EDOARDO ORGANIZZO’ LEI FUNERALE LAICO
Oriana Fallaci restò in dubbio, “fino alla fine” sui funerali religiosi. Lo ha rivelato oggi a Firenze monsignor Rino Fisichella, rettore dell’Università Lateranense e vescovo ausiliare di Roma, contento di essere riuscito a far suonare le campane del Duomo di Firenze prima del suo funerale: “Non è stato facile per le solite beghe”, ha aggiunto. “Avevamo discusso in altri momenti sull’opportunità di un funerale religioso. In particolare in due occasioni: quando era a Roma, mia ospite – aggiunge Fisichella, chiedendo prima al professor Aligi Cioni, che gli era accanto, il permesso di rivelare la sua presenza a quell’incontro -: si discuteva, si parlava, di questo”. Pur sapendo che doveva morire, “lei vedeva la morte come una cosa molto lontana, come faremmo noi adesso”. Ma sui funerali era “possibilista”, ha aggiunto il vescovo parlando a Firenze durante la presentazione del libro Morirò in piedi (ed. Polistampa), del presidente del Consiglio regionale della Toscana Riccardo Nencini, moderata dal direttore dell’Ansa Giampiero Gramaglia. E lo era “proprio per quelle ragioni che ho detto, e cioé che le ricordavo la sua estrazione, quello che lei era e che, una cultura come quella che difendeva, richiedeva anche questo nel momento della morte”. Di funerali religiosi il prelato e la giornalista/scrittrice, parlarono poi a New York, “alcuni giorni prima che rientrasse a Firenze”. Qui gli confermò di voler morire “rimanendo sulle sue posizioni di laicità per il funerale, come suo papà”. Una decisione presa con tristezza da Oriana Fallaci, consapevole che l’amico monsignor Fisichella, il sacerdote che le tenne la mano nel momento della morte, non sarebbe stato presente ai funerali, “come uomo di chiesa non potevo”. “Sai, mi dispiace molto morire. Infatti me ne vado con molti dispiaceri. Ma il dispiacere più grosso è averti trovato così tardi: ma ora che sto per andarmene, ciò non mi basta”. Così Oriana Fallaci si rivolgeva in una lettera a monsignor Rino Fisichella. La lettera, era stata invita il 2 maggio 2006 all’amico sacerdote, quello che la giornalista/scrittrice volle accanto in punto di morte nella clinica Santa Chiara di Firenze il 15 settembre 2006. “Mi sento come Lavoisier che, condannato alla ghigliottina – proseguiva Oriana Fallaci nella lettera resa nota, in parte dallo stesso Fisichella durante il dibattito di oggi a Firenze -, chiedeva due o tre giorni di più per concludere una formula rimasta interrotta. Ma le belve non glielo concessero. E il poverino salì sul palco mormorando: ‘che peccato, e’ veramente un peccato”.
Per Riccardo Nencini il torto più grande di molti commentatori è stato quello di aver letto Oriana Fallaci “soltanto in maniera parziale, negli ultimi anni della sua vita, in maniera quasi esclusivamente partigiana”. “Oriana era così, una personalità di una cultura straordinaria – ha aggiunto il presidente riferendosi ai temi emersi nel corso del dibattito moderato dal direttore dell’Ansa Giampiero Gramaglia -, che va letta in tutti i suoi angoli”. Durante l’incontro monsignor Fisichella ha letto il brano di una lettera di Oriana Fallaci dove lei gli parla di Nencini, “eretico agli occhi di tanti diessini”, scriveva riferendosi al fatto che il presidente dell’Assemblea toscana le aveva voluto assegnare la medaglia del Parlamento toscano nonostante le critiche di tanti esponenti dei Ds e non solo. “Penso di aver fatto, assieme a chi condivise questa cosa – ha detto Nencini a chi gli chiedeva se si era sentito eretico -, la cosa giusta che si deve fare nei confronti di uno scrittore, come lei amava definirsi, che ha reso più conosciuta, più ricca, più importante la sua terra, la Toscana. La cosa giusta e basta”.
“No, non ha avuto nessun dubbio sui funerali laici in quanto aveva organizzato la sua morte abbastanza bene”. Il nipote di Oriana Fallaci, Edoardo Perazzi, non è d’accordo con monsignor Rino Fisichella, che ha detto che la giornalista ha avuto dubbi, “fin all’ultimo”, sui funerali religiosi. “Casomai lei avrebbe voluto i funerali militari – ha proseguito -: questo le sarebbe piaciuto sicuramente. Ridendo, ma non più di tanto, parlava di salva di fucili sparati in area, ma non scherzava più di tanto”. “Era molto spaventata ed era estremamente scaramantica”, ha aggiunto Edoardo parlando della zia a margine del dibattito. Edoardo confessa di non essersi mai “permesso” di farle certe domande, “come sul colore dei fiori. Ma lei ha sempre detto certe cose e mi ha detto, assolutamente, che non voleva funerali religiosi”. Al termine del dibattito, svoltosi nel cenacolo della Basilica di Santa Croce, Edoardo Perazzi sottolinea come la giornalista/scrittrice “non voleva nemmeno invitare nessuno ai funerali: le persone presenti al cimitero degli Allori sono state quelle più vicine a lei, è stata proprio come voleva”. Quindi nessuna conversione in punto di morte per Oriana Fallaci, “lo ha detto anche monsignor Fisichella – conclude Edoardo -. A me è dispiaciuto moltissimo che non ci fosse monsignor Fisichella, ma come ha detto lui un ecclesiastico non poteva essere presente”. (ANSA).