Al Trebbio ha avuto luogo una rievocazione storica del passaggio del fronte in Valtiberina. L’incontro doveva avvenire all’aperto, di fronte alla chiesa, ma siccome il tempo minacciava di piovere i numerosi convenuti sono stati accolti all’interno. L’aria era afosa e la chiesa affollata. Ma i presenti, specie i più anziani, sono stati molto interessati a seguire il racconto ampio e dettagliato di Andrea Bertocci che ha corredato l’esposizione di un numero considerevole di diapositive. Al centro della rievocazione c’è stata la figura del defunto e compianto don Duilio Megozzi, parroco del Trebbio fin dagli anni della guerra. Bertocci ha mostrato le foto dell’infanzia e della giovinezza di don Duilio mentre dava cenni biografici. Poi ha svolto un ampio discorso per inquadrare l’evento del campo di concentramento di Rinicci, vicino a Motina, dove venivano tenuti prigionieri in precarie condizioni i partigiani slavi arrestati in Jugoslavia. E’ seguita un’altra dettagliata disamina per farci capire le modalità sbrigative e crudeli delle forze armate naziste. In questo tragico periodo don Duilio ha fatto anche l’impossibile come braccio destro del Vescovo Pompeo Ghezzi per limitare e riparare i danni provocati dai tedeschi in ritirata. Ha cercato di dare degna sepoltura ai morti, ha ospitato in canonica ebrei come la signora Stock e il famoso critico letterario Momigliano, tanto per dare alcuni cenni della sua infaticabile attività affiancato efficacemente dal geometra Lucernesi.Gherardo Giorni