«Le farmacie toscane sono pronte al grande salto. O meglio, molte l’hanno già fatto». Così Riccardo Froli, vicepresidente di Federfarma di Pisa e presidente dell’Accademia degli Speziali (associazione che mette insieme i farmacisti delle province La Spezia, Lucca, Livorno, Pisa, Massa-Carrara, Pistoia e Firenze) intervendo al congresso nazionale di Promed Galileo a proposito della riforma del settore pensata dal ministro Ferruccio Fazio. Già oggi secondo Froli i cittadini possono rivolgersi a quattro farmacie toscane su dieci per misurare la pressione, e a due su dieci per capire quanto colesterolo, trigliceridi, ferro circola nel loro sangue. Le tariffe applicate? Molto basse, dai 5 ai 10 euro, giudicate spesso convenienti dai cittadini che rivolgendosi alle farmacie evitano gli ospedali o distretti sanitari, risparmiando in tempo, viaggi e parcheggi».Ma c’è di più: i distretti sanitari si servono delle farmacie per far arrivare al cittadino medicine salvavita, e già da alcuni anni gli utenti prenotano dalla loro farmacia di fiducia la visita specialistica in ospedale. «Ci sono farmacie da cui partono fino a 1.200 prenotazioni di visite specialistiche al mese commenta il dottor Enrico Morgantini, presidente dell’ordine dei farmacisti della provincia di Pisa. Tenendo conto che ogni operazione richiede (secondo uno studio della Scuola superiore Sant’Anna) intorno ai 6 minuti, quelle stesse farmacie finiscono per dedicare a questo servizio un loro dipendente in maniera pressoché esclusiva. Un investimento che il servizio sanitario regionale dovrebbe, in qualche modo, riconoscerci».