Riapre al culto l’Oratorio della Madonna delle Grazie di Montemarciano. Dopo cinque anni di chiusura, domenica 8 luglio, alle 17, il Vescovo, monsignor Gualtiero Bassetti, taglierà idealmente il nastro del restauro durato quattordici mesi e costato quasi 500mila euro. L’oratorio sorge lungo la via dei Setteponti a due passi da Loro Ciuffenna. La provinciale dell’altipiano valdarnese che da Arezzo conduce in direzione di Firenze – anticamente chiamata Via Cassia Vetus o Clodia – è caratterizzata dai numerosi tabernacoli devozionali edificati nel corso dei secoli lungo il suo tracciato. In località Piano di Confortona, nei pressi dello «spedale» di San Michele a Montemarciano nato nel XII-XIII secolo, esisteva un’edicola dove era raffigurata l’immagine di Maria che era oggetto di un vasto culto popolare e, secondo i fedeli, fonte di grazie e miracoli. Nel 1522 la Compagnia di San Michele Arcangelo, affidandosi interamente ad elemosine, decise di costruire intorno alla vecchia edicola una chiesetta che sarebbe servita anche per lo stesso ospedale. L’edificio fu iniziato in quello stesso anno e ultimato nel 1536. Si narra che anche durante la sua realizzazione non cessarono gli eventi miracolosi, come quello ricordato in un’iscrizione datata 1608 che ancora oggi è possibile leggere all’interno dell’Oratorio. Nella lapide si attesta: «Proprio qui, due buoi che trasportavano le pietre per la costruzione di questa cappella hanno piegato le ginocchia di fronte all’immagine della madre di Dio, come ha confermato la testimonianza di Filippo, prete reverendo della chiesa aretina, e di molti altri». Nel XVIII secolo l’edificio ad una navata con facciata in pietra squadrata, fu contornato da un portico con colonne in pietra e volte a crociera che gli ha dato l’attuale configurazione. All’inizio del XX secolo, però, l’Oratorio mostrava evidenti segni di decadenza. Fu salvato grazie all’impegno e allo zelo del parroco di allora, don Pietro Bartolozzi, che promosse il restauro del 1929 effettuato in parte dalla Regia Sovrintendenza e in parte a spese dello stesso don Pietro. Ma il nucleo storico e spirituale di tutta la costruzione è rappresentato dall’affresco quattrocentesco della Madonna con Bambino con a fianco Giovanni Battista e San Michele. Ritenuto all’inizio un lavoro di scuola giottesca, nel 1906 fu attribuito a Masaccio dal ricercatore e cultore di memorie locali Magherini Graziani. Un’attribuzione accettata per anni da altri eminenti critici d’arte fino a che ulteriori studi hanno riveduto l’illustre paternità, anche se quell’ignoto autore ha certamente subito l’influsso del pittore sangiovannese. Indipendentemente dall’autore, la Madonna delle Grazie di Montemarciano conserva un indiscutibile fascino e suggerisce un’immutata devozione alla Vergine che con l’importante restauro dell’Oratorio appena terminato sarà senza dubbio ulteriormente favorita.La riapertura al culto del santuario di Montemarciano avverrà domenica alle 17 con la S.Messa presieduta dal Vescovo e concelebrata dai sacerdoti della zona. Con loro il parroco, don Davide Papaianni, che si è impegnato per arrivare a questo traguardo. Poi la presentazione dei lavori di restauro finanziati grazie all’intervento della Soprintendenza di Arezzo.A.G.