Vita Chiesa

Reliquie San Nicola in Russia: mons. Cacucci, «ulteriore passo nel cammino verso l’unità»

Un gesto, unico nella storia, fortemente voluto da papa Francesco su desiderio espresso dal patriarca Kirill che permetterà ai fedeli russi di poter venerare le ossa del Santo prima a Mosca, dal 21 maggio al 10 luglio, e a San Pietroburgo, dal 10 al 28 luglio.

«Questo straordinario gesto, voluto fortemente da papa Francesco – dice al Sir padre Capotosto -, s’inserisce in un contesto di apertura, di comunione e di dialogo con tutta la società attuale e certamente con la Chiesa sorella di Russia che compie con noi un cammino. È certamente un passo in più che si inserisce nel cammino verso l’unità tra le due Chiese». La consegna avverrà nel luogo che custodisce le reliquie da 930 anni, e che mai lo hanno lasciato, al termine di una divina liturgia presieduta dal metropolita Hilarion. «Sono sicuro – conclude il priore – che i devoti di San Nicola presenti in Russia accoglieranno questo evento straordinario con grande entusiasmo e con tanta devozione. Conosciamo bene qui a Bari la devozione che anima i fedeli russi. E questa ‘peregrinatio’ serve anche per venire incontro ai tanti fedeli russi che non possono, per ragioni economiche o di salute, raggiungere Bari per venerare San Nicola».

«Questo evento possa contribuire a sostenere la crescita spirituale dei credenti e a compiere un ulteriore importante passo nel cammino verso l’unità dei cristiani». È l’auspicio espresso da monsignor Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto e delegato pontificio della Basilica di San Nicola, in una nota per il Sir. «Si tratta di un evento eccezionale, perché nei 930 anni della permanenza delle insigni reliquie a Bari, esse non avevano mai lasciato la città», ricorda Cacucci, sottolineando che «San Nicola è uno dei santi più venerati non solo nella Chiesa cattolica e nella Chiesa ortodossa, ma anche in tutto il mondo cristiano». «Ogni anno, centinaia di fedeli del Patriarcato di Mosca si recano a Bari per venerare le reliquie del Santo Taumaturgo», aggiunge l’arcivescovo, osservando che «la comune venerazione dei Santi ci permette di guardare al dialogo ecumenico con una luce di speranza». Per Cacucci, «la Chiesa di Bari rappresenta un ponte tra Oriente e Occidente e da sempre è consapevole della sua vocazione ecumenica». Non a caso, «all’indomani del Concilio Vaticano II, è sorto un Istituto di teologia ecumenica, inserito oggi nella Facoltà teologica pugliese».