Vita Chiesa

RELIGIONI: MEETING DI S.EGIDIO A LIONE, «IL CORAGGIO DI UN UMANESIMO DI PACE»

“Siamo lieti che la nostra città sia stata scelta per questo evento che si tiene per la prima volta in Francia. È qui che Giovanni Paolo II, durante il suo viaggio nel 1986 lanciò un vibrante appello alla pace, qualche giorno prima dell’indimenticabile riunione di preghiera ad Assisi. E da diciannove anni gli incontri di Sant’Egidio ne sono ogni anno il fedele proseguimento”. Con queste parole il card. Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione ha introdotto ieri la liturgia ecumenica nella Chiesa di Fourvière dove si trovavano raccolti i partecipanti al Meeting Interreligioso promosso dalla Comunità di Sant’Egidio.

La liturgia ha visto anche la partecipazione di Karekine II, Catholicos di tutti gli Armeni che ha ricordato la ricorrenza del 90° anniversario del genocidio degli armeni, e ha detto: “La pace è sempre possibile qualora esista un autentico desiderio di raggiungerla. Pace, libertà, giustizia e amore sono inscindibili, si tengono per mano e si rafforzano vicendevolmente. L’Europa, portatrice della testimonianza della fede cristiana e della sua cultura, continuerà ad essere custode di quei valori di umanesimo e di diritto per i quali ha tanto combattuto e fatto sacrifici”. È stata data quindi lettura al messaggio inviato dal card. Angelo Sodano, Segretario di Stato. “Il Papa Benedetto XVI – si legge – mi ha incaricato di farvi sapere che si unisce volentieri alla preghiera di tutte le persone riunite per riflettere e pregare per la pace e l’amicizia tra i popoli. Egli chiede agli uomini dei nostri tempi e specialmente ai giovani di avere il coraggio di impegnarsi sempre più attivamente in favore della pace e del dialogo, che soli possono permettere di costruire una speranza per l’avvenire del pianeta. La violenza, qualunque essa sia, non può risolvere i conflitti”.

“L’11 settembre resta la data più tragica di questo nostro inizio di secolo” ha detto Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio , nella conferenza inaugurale del convegno apertosi ieri a Lione e che proseguirà fino al 13 settembre. “È cresciuta, – ha ripreso Riccardi nell’ambito di una più ampia analisi – tra mondi e religioni, la diffidenza. Spesso sembra realista dire che lo scontro, violento o culturale, sia inevitabile. Appare coraggio; ma è paura in un mondo disumano. La violenza non è coraggio”.

“Milioni di uomini e donne, ansiosi, in un mondo con aspetti di disumanità, cercano un’anima per il nostro tempo. Le religioni hanno una grande responsabilità”.“Uno studioso americano, Rudolph Rummel, – ha ricordato Riccardi – ha affrontato la realtà dell’omicidio di popolo, da lui definito “demomicidio”, sottolineando che 170 milioni di persone sono state uccise nel XX secolo, in gran parte dalla violenza di Stato”. Armando Emilio Guebuza, presidente della Repubblica del Mozambico ha ricordato a sua volta il successo ottenuto dalla Comunità di Sant’Egidio dopo due anni di trattative tra nemici del suo paese.“Attraverso il dialogo e con la partecipazione delle varie confessioni religiose – ha affermato – siamo riusciti a porre fine alla guerra che dopo aver provocato un milione di morti impediva di concentrarci sullo sviluppo del paese. Il programma Dream per la cura dell’Aids che Sant’Egidio sta intraprendendo in Mozambico è un ulteriore segnale di questo successo”.“Oggi gli uomini e le donne comprendono che la prosperità materiale non è sufficiente a soddisfare le loro aspirazioni profonde. Non è di nessun aiuto per distinguere il bene dal male, non dà senso all’esistenza, non risponde alle domande fondamentali dell’essere umano: perché c’è una vita e qual è il senso della morte?”.

È stato Nicolas Sarkozy, ministro degli interni di Francia ad aprire ieri il dibattito al meeting interreligioso di Lione. Ne è seguito un “trialogo” tra ebrei, cristiani e musulmani, coordinato da Bruno Frappat, presidente della Bayard, nel quale il card. Walter Kaspern ha ribadito che “dobbiamo togliere la maschera religiosa ai terroristi che sono solo dei criminali. Le religioni infatti proclamano la misericordia Dio”.

Ezzedin Ibrahim, Presidente Advisor, negli Emirati Arabi Uniti, ha indicato nel terrorismo “il fallimento globale dell’umanità”, mentre il Gran Rabbino di Israele Yona Metzeger, si è espresso con una metafora: “Il mondo attuale è così piccolo che tutti navighiamo sulla stessa imbarcazione, e un piccolo buco può mettere in pericolo tutti”.

“Una società più pluriculturale e più plurireligiosa non è utopia”, ha aggiunto lo storico francese Jean-Dominique Durand, presidente della Fondazione Fourvière: “La presenza tra noi del presidente del Mozambico, un paese pacificato dopo un lungo conflitto, – ha concluso – mostra che non si tratta di sogni, ma di realtà” .