Una sanatoria deludente: questo è il parere di Rita De Blasis, presidente nazionale dell’Api-Colf, l’associazione professionale cattolica a tutela della collaboratrici familiari, allo scadere del termine del 30 settembre, ultimo giorno utile per regolarizzare i rapporti di lavoro domestico dei lavoratori italiani, comunitari o extracomunitari. Si prevedeva la regolarizzazione di circa 500.000 rapporti di lavoro ma alla fine si raggiungerà più o meno quota 300.000. Data l’aspettativa iniziale, c’è oggi delusione da parte nostra, dalle associazioni e dai sindacati, commenta De Blasis al Sir. Secondo l’Api-Colf certamente chi è stato regolarizzato può finalmente tirare un sospiro di sollievo, perché potrà muoversi liberamente senza paura di essere portato nei commissariati. Rimane il fatto che, nonostante fosse possibile sanare tutti i rapporti di lavoro in nero, ne hanno tratto giovamento soprattutto i lavoratori extracomunitari e non gli italiani e i comunitari. Inoltre, denuncia De Blasis, diversi lavoratori extracomunitari sono stati licenziati. Ci auguriamo conclude – che la recente sentenza del Tribunale del lavoro di Brescia (che ha condannato un datore di lavoro a regolarizzare la colf appena licenziata) apra la strada all’uguaglianza di trattamento tra persone ricche o povere, uomini o donne, sani o malati, italiani o immigrati, datori di lavoro o lavoratori.Sir