Toscana
REGIONE, PRESENTATA LA BOZZA DEL NUOVO STATUTO
“Abbiamo tenuto fermo il timone su questo obbiettivo con molte difficoltà – ha concluso Pizzi – consapevoli delle diversità culturali, talvolta anche profonde, che ci dividono, ma consapevoli che tutti dobbiamo essere impegnati a costruire una Regione vicina ai cittadini, al servizio della persona e dei suoi bisogni”.
“Le consultazioni non sono un rito – ha dichiarato l’altro vicepresidente Giovanni Barbagli (Rifondazione comunista) – Le posizioni alternative contenute nella bozza sono presenti nella società e noi le registriamo. Vogliamo definire un insieme di regole legate alla storia della Toscana, senza per questo sottrarci alle importanti trasformazioni istituzionali in atto”.
Il capogruppo dei Comunisti italiani Luciano Ghelli, ricordando che sull’elezione del presidente della Giunta regionale ci sono diverse ipotesi sul tappeto, si è dichiarato favorevole alla sua designazione da parte dell’elettorato, seguita dall’elezione da parte del Consiglio. “La democrazia in Toscana, fin dal dopoguerra, si costruisce sui consigli comunali e provinciali – ha osservato – E’ una tradizione che non deve essere stravolta”.
“Ci sono questioni aperte, ma intorno al tema dei diritti si registra una grandissima coralità – ha rilevato il presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini – Diritto al lavoro, alla conoscenza, alla salute, alla sicurezza sui luoghi di lavoro, alle pari opportunità, ad una buona amministrazione; i diritti dei minori, delle persone con diverse abilità, degli anziani; il rifiuto di ogni forma di xenofobia e discriminazione legata alla razza; la promozione di iniziative contro la tortura e la pena di morte non sono presenti in alcuna bozza di Statuto finora presentate in altre regioni”. “Ma soprattutto – ha aggiunto – la Regione è tenuta a dar loro concreta applicazione con le sue politiche ed a verificarne periodicamente lo stato di attuazione”.
Anche il capogruppo di Forza Italia Lorenzo Zirri si è soffermato sulle questioni ancora aperte, come la forma di governo, sottolineando come attualmente l’assemblea legislativa sia “ostaggio del presidente dell’esecutivo”, perché, in caso di sua caduta “se ne deve andare a casa”. A suo parere la legge elettorale “non deve limitare la libertà di scelta degli elettori, pena una perdita di legittimazione degli eletti”. Secondo Zirri, infine, la famiglia “è quella indicata nella Costituzione”, anche se è possibile tutelare “altre forme, senza contratto né civile, né religioso”.
“Sono molto preoccupato per il ruolo dell’assemblea, che dovrebbe avere poteri di indirizzo, di controllo, di vigilanza – ha affermato il capogruppo di Alleanza nazionale Maurizio Bianconi – Potrà intervenire su pochi atti di carattere generale e ci sono interferenze anche da parte di un Consiglio delle Autonomie locali nominato e non eletto”. Secondo Bianconi il problema della legge elettorale e delle preferenze è marginale e non deve essere posto al centro del dibattito politico”.
“Non c’è nessuna Regione più avanti di noi nell’elaborazione del nuovo Statuto, ma soprattutto nessuna è nella fase di consultazione con la società civile e con le categorie economiche – ha sottolineato il presidente della Giunta regionale Claudio Martini, esprimendo apprezzamento per il lavoro svolto – Questo risultato è il frutto di un’intesa istituzionale, che ha assegnato la presidenza della commissione ad un consigliere dell’opposizione. Come si fa a sostenere che l’attuale forma di governo limita la democrazia?”. “I soggetti sociali devono esprimersi su tutto e non solo sulle poche righe che li riguardano direttamente – ha aggiunto – Dobbiamo giungere ad uno Statuto riconoscibile come lo Statuto della Toscana”. (cs-dp)