Lettere in redazione
Regione, enti inutili e premi ai dirigenti
Esco dalla sede della san Vincenzo de’ Paoli, dove abbiamo appena pagato di tasca nostra la bolletta del gas ad una povera donna sull’orlo della disperazione, e su un quotidiano leggo una notizia davvero eclatante! «Regione, nuova pioggia di premi sui dirigenti». Nello stesso articolo, scopro un’altra cosa: Una miriade di Enti mai sentiti nominare come Artes, Irpet, Ars, Apet, Arpat (l’unico che conosco), Ardsu, da dove spuntano fuori? Ma il Governo non aveva preannunciata la riduzione o addirittura l’abolizione degli enti inutili e relativi sprechi?
Detto così pare che l’operazione «Regali ai dirigenti», che sembrava in un primo tempo abbandonata, abbia ripreso il suo iter normale distribuendo cifre per un totale di circa un milione di Euro. Beneficiari? Una miriade di dirigenti, funzionari ed anche semplici segretarie. Questo accade nel momento in cui le Associazioni di beneficenza non trovano soldi da distribuire a chi sta per affrontare il gravissimo momento in cui ci troviamo per il quale sarebbe auspicabile che ci fosse tutta la collaborazione e l’esempio possibili.
Su questi temi c’è sempre il rischio del populismo demagogico. Perché è facile criticare i benefici degli altri, più difficile rinunciare ai nostri (piccoli e grandi che siano). Ma, detto questo, il criterio con cui vengono concessi i premi annuali ad una miriade di dirigenti regionali, provinciali e comunali, oltre che dei tanti enti collegati, non si giustifica proprio perché non va a chi lavora bene, così come non penalizza fannulloni ed incapaci. In pratica sono «Todos caballeros». Gli enti che lei cita, però, anche se poco conosciuti al grande pubblico, hanno una loro funzione. Resta da vedere, poi, caso per caso, se lavorano bene o no e se in modo efficiente.
Claudio Turrini