Carissimo Direttore,insieme ad altri amici mi sono data da fare per la raccolta delle firme necessarie per sottoporre a referendum la legge elettorale regionale che prevede tra l’altro l’abolizione delle preferenze e l’innalzamento del numero dei consiglieri da 50 a 65. Di firme ce ne volevano circa 61 mila, ne abbiamo raccolte 52 mila: il numero necessario non è stato raggiunto e il referendum non si farà. Con dispiacere ne prendiamo atto. Pazienza! È il gioco democratico.Ma il non raggiungimento del quorum non cancella le migliaia di cittadini che con convincimento hanno dato la loro adesione e oggi invitano i politici a riflettere bene sul pericoloso malcontento che certe leggi poco democratiche diffondono. Tutto rimane secondo «copione politico prestabilito»: la preferenza è negata, i consiglieri da 50 saliranno a 65 (prima o poi qualcuno chiarirà il motivo); in conclusione è premiato il silenzio voluto dai futuri signori consiglieri che si sono guardati bene da informare i cittadini dei cambiamenti apportati. Perché questo silenzio? Chiedo agli interessati una risposta.Lettera firmataFirenzeE’ vero, il gioco democratico ha le sue regole, che vanno sempre rispettate perché sono una garanzia per tutti. Eppure questa vicenda insegna molte cose che è opportuno sottolineare. Di fronte ad una legge elettorale, che ha suscitato molte perplessità sia per l’aumento dei consiglieri regionali che per l’abolizione della preferenza, il comitato «Oltre», composto da poche persone e nato per così dire dal nulla, ha saputo ben interpretare il malcontento diffuso ed è riuscito a raccogliere in un tempo limitato e di fronte a oggettive difficoltà e a un po’ di boicottaggio ben 52 mila firme che non sono poche. E questo è segno di maturità democratica.La vicenda però insegna anche che un comitato spontaneo, se non può o non sa dotarsi dei necessari strumenti per informare, coinvolgere, ottenere visibilità, raccogliere il consenso potendo contare anche su idonee risorse economiche , difficilmente riesce a raggiungere gli scopi che si prefigge. Il comitato «Oltre» ha fallito anche perché non ha potuto contare sull’apporto organizzativo di partiti o movimenti: anzi si è assistito alla latitanza dei partiti e degli uomini politici che pur avevano espresso forte dissenso e manifestato intenti battaglieri. Al momento di agire il richiamo… dell’appartenenza ha avuto la meglio, evidenziando ancora una volta il potere degli apparati di partito, potere che questa legge elettorale rafforza ulteriormente. E questo non giova alla democrazia.