Sport

Reggina in A a -15 e Arezzo in B a -9

La Reggina è salva. Stavolta non c’é stato bisogno di arrivare fino ai giudici di secondo grado per veder ridurre la retrocessione chiesta dall’accusa: il processino a calciopoli 2 respinge già in primo grado la mano pesante del procuratore. Insomma, la Caf si è portata avanti con il lavoro, lasciando il club calabrese in serie A. Partirà con un handicap di 15 punti, meno di quelli rifilati alla Fiorentina dalla Corte federale. Gli stessi che il procuratore Stefano Palazzi aveva chiesto ma da scontare in serie B.

E evita la retrocessione anche l’Arezzo: resta in B, ma con un handicap di 9 punti. Prosciolti i due arbitri finiti alla sbarra: Pieri e Dondarini, che finalmente, dopo aver superato due processi, potrà tirare un sospiro di sollievo. Pena dimezzata anche per il presidente della Reggina, Lillo Foti: dai cinque anni con proposta di radiazione voluti dall’accusa, si è passati a due anni e mezzo di stop. Il club deve pagare centomila euro di multa, 30.000 il patron.

Tre anni invece per Gennaro Mazzei e Stefano Titomanlio, rinviati a giudizio per la gara Arezzo-Salernitana. Tre mesi invece per Leonardo Meani, toccato di striscio da questo procedimento e 10.000 euro di ammenda, confermati, per il Milan.

Nelle 21 pagine di motivazioni relative alla Reggina, il collegio presieduto da Sergio Artico alleggerisce la posizione del club: intanto solo tre gare (quelle con Atalanta, Samp e Palermo), finiscono sotto inchiesta. I giudici riconoscono l’illecito, che “non consisterebbe nel tentativo di conseguire un vantaggio in classifica, ma in quello di interferire sull’andamento di una determinata gara”. Cosa ben diversa dall’interferire sulla terzietà degli arbitri per procurarsi un vantaggio in campionato. Per questo anche Foti deve rispondere di violazione del principio di lealtà, perché la sua condotta é censurabile in virtù “di un suo rapporto privilegiato con il designatore, in prossimità temporale dello svolgimento delle gare”. (Ansa)