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REFERENDUM, OLTRE 120 ESPONENTI DELLA SOCIETA’ TOSCANA HANNO FIRMATO APPELLO ALL’ASTENSIONE

La legge 40 che regola la procreazione assistita, oggetto del referendum del 12 e 13 giugno, «non è perfetta ma ha il merito di porre fine al cosiddetto “far west procreatico”». Per questo «non andremo a votare, proprio per esprimere con fermezza un doppio no: al contenuto dei quesiti referendari e all’uso distorto del referendum in materia di fecondazione». Così Marcello Masotti, presidente del Comitato Scienza e Vita della Toscana ha presentato l’attività e l’iniziative in vista dell’appuntamento referendario. Al comitato, che ha sede in via S. Remigio, 4, a Firenze (Tel. 055.280465), hanno aderito finora 127 esponenti di tutti i settori della società toscana, dal campo scientifico a quello culturale, dalla politica all’associazionismo. Un comitato trasversale agli schieramenti, ha detto Masotti, che vede insieme cattolici e laici. Tra i rappresentanti del Comitato Angelo Passaleva, ex vicepresidente della Regione, che ha sottolineato la «legittimità della scelta dell’astensione». Poi Vincenzo Bugliani, esponente del Verdi fiorentini, che ha contestato la visione relativistica della vita dell’uomo che sta alla base di questo referendum dove «tutti i desideri, anche i più strampalati, diventano diritti». Questo aspetto è stato sottolineato anche da Riccardo Poli, presidente dei medici cattolici, che ha sottolineato come in questo momento «si stanno giocando i diritti di cittadinanza di tutti».

Comitato toscano «Scienza e vita»: ecco chi ha firmato