Un passo importante che potrebbe essere preludio a successive riforme di cui ha bisogno il Paese. Con queste parole il nunzio apostolico in Turchia, mons. Antonio Lucibello, commenta al Sir, il si’ del 58% dei turchi al referendum, proposto dal partito islamico del premier turco Erdogan, sulla riforma costituzionale che andrà a toccare alcuni diritti fondamentali. Potrebbe essere l’inizio di ulteriori riforme che potranno riguardare anche il rispetto, la libertà e l’apertura alle minoranze. Il commento di mons. Lucibello va ad aggiungersi a quelli del Consiglio d’Europa, che ha salutato il voto come un notevole passo avanti sulla via dello sviluppo democratico del Paese e da Bruxelles, di Stefan Fule responsabile per l’allargamento della Ue che ha incoraggiato il governo turco alla massima trasparenza. Seguiremo da vicino la preparazione delle nuove leggi, la nuova costituzione civile dovrebbe provvedere alla solida base per uno sviluppo della democrazia in Turchia, in linea con gli standard europei e con i criteri di adesione alla Ue. Reazioni positive anche dagli Usa dove il presidente Barack Obama ha detto di vedere nel referendum il riflesso della democrazia turca.Sir