Italia

RAPPORTO EURISPES; FARA: L’ITALIA È UN PAESE IN OSTAGGIO DELLA CLASSE POLITICA

“L’Italia è un paese in ostaggio, ormai prigioniero della propria classe politica che ha steso sulla società una rete a trame sempre più fitte, impedendone ogni movimento”: lo ha detto oggi a Roma, nell’incontro presso la Biblioteca Nazionale Centrale, il presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, introducendo la presentazione del “Rapporto Italia 2008”. “E’ evidente – ha aggiunto – che il solco tra società e classe politica diventa sempre più profondo e tende ad allargarsi di giorno in giorno”. Per evitare il tracollo sociale, secondo Fara occorre “una politica che restituisca alle istituzioni e allo stato autorevolezza e credibilità, ma soprattutto che si difenda dall’idea che il destino di milioni di cittadini possa essere affidato alla globalizzazione o alla ‘mano invisibile’ del mercato”. Fara ha anche fatto cenno al sondaggio diffuso alcuni giorni fa, come anticipazione del Rapporto 2008, nel quale si diceva che “quasi la metà degli italiani (49,6%) ha visto diminuire nel corso dell’ultimo anno la proprio fiducia nelle istituzioni, tra cui nella stessa Chiesa”. “E’ quanto abbiamo riscontrato nelle rilevazione tra 1042 cittadini. Certo, avrei preferito anch’io risultati diversi; tuttavia, proprio il mio impegno di cattolico mi obbliga a rappresentare sempre le cose come stanno e non come mi piacerebbe che fossero”.

Perdita ampia e generalizzata del potere d’acquisto di salari e stipendi, situazione economica delle famiglie “in caduta libera”, col 38% che non riesce ad “arrivare a fine mese”, un “sommerso” elevatissimo (300 miliardi di euro prodotto da doppiolavoristi, clandestini, pensionati, casalinghe, baby sitter, oltre che dalle categorie economiche che evadono il fisco per quote variabili): sono questi i contenuti principali dell’economia italiana, secondo il presidente dell’Eurispes, Fara, che ha parlato anche di “economia criminale” (175 miliardi di euro di “fatturato”). “Basta sommare il valore prodotto dall’economia sommersa e quello dell’economia criminale per arrivare a un’economia parallela che genera, in Italia, un PIL ‘in nero’ che è quasi la metà di quello prodotto ufficialmente”, ha aggiunto. Nel Rapporto Eurispes si parla anche di lavoro flessibile con numeri crescenti di giovani precari, precari “stabili”, “flessibili forti”, “manager flessibili del Nord” e, di contro, con “oltre 20 milioni di lavoratori sottopagati” rispetto alla media degli altri paesi europei e un progressivo trend discendente delle retribuzioni nette, superiori solo a quelle della Grecia. “Siamo, in questa graduatoria, penultimi in Europa”, ha notato Fara.

Con un crescente senso di insicurezza dei cittadini, le carceri divenute “discariche sociali” (dai 25 mila detenuti del 1990 agli odierni 63 mila), l’Italia viene a trovarsi tra i paesi che si avvertono come “più insicuri” e la gente inizia ad armarsi per difendersi da se. “C’è un esercito parallelo di 4 milioni di famiglie che si sono armate”, ha detto Fara, “con una proporzione di detenzione di un’arma ogni dieci persone”. Il Rapporto parla anche dell’ “indice di penetrazione mafiosa”, elevatissimo in Campania, Calabria, Sicilia, e l’aumento di furti, borseggi, rapine, assalti alle banche e ai portavalori. Tra gli altri temi toccati nella presentazione, quello dell’ambiente, la crescente sensibilità dei cittadini per il tema-rifiuti, la questione nucleare, “la dispersione del 42% di acqua durante la distribuzione”. Il Rapporto presenta anche dati sui siti internet cattolici, citando 11.458 realtà in rete (parrocchie, associazioni, ordini, istituti missionari, radio, tv, cultura ecc.). Fenomeni emergenti sono le radio e tv cattoliche (+ 30,9%), i siti personali (+23,3%), i religiosi (1400 siti, +15%), le associazioni (2361 siti, col balzo delle confraternite, + 47,9%).

“I dati forniti dall’Eurispes denotano sicuramente la diminuzione della fiducia degli italiani nelle istituzioni. La fiducia espressa dagli italiani nella Chiesa è significativa, tenendo conto anche della campagna anticattolica, organizzata da alcune forze politiche e tendenze culturali in tempi recenti, nel momento in cui la Chiesa italiana con vigore ha sostenuto e difeso valori essenziali quali la vita e la famiglia”: lo ha detto al Sir Gino Doveri, segretario generale della Cnal (Consulta nazionale delle aggregazioni laicali, 66 organismi aderenti, per oltre due milioni di persone associate). Secondo Doveri “non si può nascondere che c’è in atto un tentativo di confinare la religione nello spazio della coscienza e quindi di bandire Dio e la Chiesa dalla vita pubblica e dalla storia, falsamente affermando che la Chiesa è contro la libertà, la ragione e la scienza”. “In realtà – conclude – la Chiesa annuncia la Parola di Dio e la fede libera, non opprime l’uomo, illumina la ragione, pone la scienza al servizio della vita. Sono convinto che, con il tempo, gli italiani capiranno che la Chiesa, promuovendo l’uomo in tutti i suoi aspetti, è veramente dalla parte della civiltà e del progresso”.

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