Nel 2008 in Toscana si sono avute 1.462 infrazioni alle norme che tutelano l’ambiente, con 1.391 persone denunciate e 388 sequestri effettuati. E’ quanto emerge da Ecomafia 2009, l’annuale rapporto di Legambiente sugli illeciti ambientali presentato questa mattina in Regione Toscana dal presidente regionale di Legambiente, Piero Baronti, alla presenza dell’assessore regionale all’ambiente Annarita Bramerini e di numerosi esponenti delle forze dell’ordine, i veri protagonisti delle azioni di contrasto alle numerose azioni criminose. Il dossier è stato realizzato infatti elaborando le cifre fornite dal Comando per la tutela ambientale dell’Arma dei carabinieri, dal Corpo forestale dello Stato, dalla Guardia di Finanza, dalla Polizia di Stato, dalle Capitanerie di porto e dalle Agenzie delle dogane,«Nonostante il segnale confortante a fferma l’assessore Bramerini – evidenziato da un calo complessivo degli illeciti del 13,5% rispetto al 2007, è necessario non abbassare la guardia e proseguire le azioni contro tutte le violazioni ambientali se vogliamo evitare il rischio di traffici illeciti dobbiamo fare quanto stabilito dalla pianificazione pubblica. Per questo colgo questa occasione per invitare Legambiente, sempre attenta a queste tematiche, a fare opera di sensibilizzazione sui territori. La recente riforma di Arpat che abbiamo approvato, punta a potenziare la capacità di controllo da parte dell’Agenzia rispetto alla gestione del ciclo dei rifiuti e di quelli industriali in particolare. Le ecomafie posso essere vinte se sono la politica e l’intero sistema a reagire».E nella direzione di un governo politico del ciclo dei rifuti va l’invito che gli assessori Bramerini e Conti stanno per inviare al presidente e all’amministratore delegato di Sat affinché la società ch e gestisce la Tirrenica, nel realizzare il tratto da Rosignano al confine regionale, utilizzi miscele di sottoprodotti o rifiuti speciali non pericolosi provenienti da lavorazioni industriali. Insomma, uno dei possibili utilizzi dei residui di lavorazione, riducendo il ricorso all’estrazione di materie prime dai territori.Nonostante il calo percentuale dei reati accertati, la Toscana si mantiene stabile al settimo posto nella classifica dell’illegalità ambientale in Italia. Il business-Ecomafia ha avuto nel 2008 un fatturato superiore ai 20 miliardi di euro. In Toscana sono state 6 (Firenze, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Pisa e Siena) le province in cui sono state aperte inchieste per violazione del codice dell’ambiente per traffico illecito dei rifiuti, settore nel quale la regione, con 237 infrazioni accertate e 102 sequestri, mantiene la settima posizione a livello nazionale. La Toscana non è indenne da infiltrazioni criminali in campo edilizio e immobiliare e con 498 infrazioni accertate, 714 persone denunciate e 91 sequestri effettuati, è sesta in Italia nel cosiddetto ciclo del cemento. Nel racket degli animali scende all’ottavo posto nazionale con 174 infrazioni accertate, 151 denunce e 125 sequestri effettuati. In crescita il traffico dei cuccioli di cani, la macellazione clandestina, il bracconaggio, le scommesse clandestine legate all’ippica, mentre sono in calo i combattimenti tra i cani. La Toscana scala decisamente la classifica (è al terzo posto) per l’archeomafia, cioè per illeciti legati al patrimonio artistico. Nel 2008 i furti sono stati 127, in prevalenza nelle chiese e nei confronti dei privati. Buone notizie infine sul fronte degli incendi. Se è l’intero dato nazionale a mostrare segni di miglioramento, la Toscana nel 2008 scende all’ottavo posto e fa registrare una diminuzione sia nel numero (-21%) che nella superficie interessata (-43,3%). (cs-Tiziano Carradori)