Arezzo si conferma tra le province italiane col più alto tasso d’integrazione della popolazione immigrata, anche se la crisi economica sta facendo sentire i suoi effetti. A dirlo sono i numeri del nono Rapporto redatto dal Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, sugli Indici di integrazione degli immigrati in Italia. La Ricerca analizza il livello di integrazione degli stranieri, all’interno dei diversi territori di residenza, sia da un punto di occupazionale che sociale. Ebbene, secondo il Cnel, dal 2009 al 2011 Arezzo ha visto scendere il proprio indice di integrazione, passando dalla 16esima, alla 26esima posizione. Il tasso potenziale di integrazione è sceso di pochi decimali: da 61, 7 a 61, 1 punti su 100. Per fare un raffronto, la provincia con il tasso più alto è Macerata a soli 5 punti di distanza.A dispetto di una generale situazione di difficoltà, dovuta alla crisi economica, che su scala nazionale ha ridotto fortemente il potenziale d’integrazione, il territorio aretino continua ad essere una provincia che offre possibilità agli immigrati. Il tasso di inserimento occupazionale si conferma tra i primi 20 in Italia. A livello Regionale, invece, la Toscana ha visto calare il proprio tasso potenziale d’integrazione passando dal 2° all’8° posto, con un indice pari a 59 punti, più basso rispetto a quello aretino.In generale il Rapporto conferma un fenomeno tutto italiano, ovvero, che le condizioni di inserimento sociale e occupazionale degli immigrati sono migliori in contesti più ristretti e a bassa complessità sociale, ovvero in territori che non fanno capo ad aree urbane particolarmente estese o realtà metropolitane, caratterizzate da una forte concentrazione demografica. Insomma, per diverse ragioni la Provincia di Arezzo continua ad essere il territorio ideale per costruire una