Pisa

RANIERI: CHI ERA COSTUI?

di Caterina Guidi

Chi era Ranieri degli Scacceri? Che cosa ha fatto nella sua vita il santo patrono di Pisa e della nostra diocesi? Secondo 409 ragazzi delle scuole superiori del territorio San Ranieri fu un religioso, distintosi particolarmente per le opere di carità. E come è nata la «Luminara», la suggestiva manifestazione cui certamente tutti gli intervistati hanno preso parte almeno una volta? Per i nostri ragazzi è il modo in cui i pisani ricordano il ritorno in città di Ranieri, anni dopo la sua partenza su invito di Dio. La storia alla rovescia, verrebbe da dire. A pochi giorni dalla festa patronale, abbiamo deciso di andare nelle scuole e distribuire un questionario con poche semplici domande, per vedere se l’affascinante vicenda di Neri Scacceri, al di là del folklore e della leggenda, è conosciuta dai più giovani oppure no. E le risposte offrono un panorama piuttosto preoccupante. Le domande sono state elaborate da Massimo Salani, insegnante di religione all’Istituto professionale di stato per i servizi alberghieri e di ristorazione «Giacomo Matteotti» di Pisa. Niente di particolarmente complicato. Solo sei quesiti a risposta multipla su dati biografici e storici abbastanza semplici: in che secolo visse Ranieri; quale era la sua posizione nella Chiesa; dove si recò come pellegrino per molti anni; qual’è il grande santo a cui somiglierà – per le scelte di vita- il nostro patrono; quale fu il suo ambito di impegno; e infine per quale motivo oggi viene festeggiato – fra l’altro – con la spettacolare illuminazione dei lungarni.La storia del santo è antica e sono molti gli aneddoti tradizionali che ruotano attorno alla sua figura. Lasciando da parte le favole però, Ranieri – con la sua storia di conversione e penitenza – ha ancora molto da dire alla sua città. Le vicende – narrate dal canonico Benincasa, amico personale del santo – ci sono giunte attraverso due redazioni della Vita. Nato a Pisa, nella ricca famiglia degli Scacceri, attorno al 1118, Ranieri visse una gioventù spensierata e – diremmo oggi – disimpegnata. Poi la conversione e la partenza per la Terra Santa. Rimase lontano dalla sua Pisa fino al 1156, visitando da pellegrino e penitente molti luoghi-simbolo del cristianesimo. Alla fine tornò nella città natale, dove fu accolto con grande festa. Negli ultimi anni Ranieri si dedicò alla predicazione, compiendo anche numerosi miracoli. Restò sempre un laico. I pisani festeggiano la sua memoria nell’anniversario della morte, il 17 giugno, come avviene per quasi tutti i santi. La «Luminara» è nata quattro secoli fa: la prima fu fatta nel 1688, in occasione della traslazione del corpo del santo sopra l’altare del transetto meridionale del duomo. L’inchiesta – condotta attraverso gli insegnanti di religione – ha coinvolto quattro scuole superiori: per Pisa l’Istituto arcivescovile Santa Caterina, il liceo scientifico «Filippo Buonarroti» e l’istituto tecnico «Leonardo da Vinci»; per Pontedera l’ITIS «Guglielmo Marconi». Due ragazzi su tre azzeccano il secolo di riferimento, il XII. Per il 14% però Ranieri visse nel IX, e per il 21% nel XIV. L’esser rimasto un laico, senza entrare nel clero né in un ordine religioso è un dato affascinante e esemplare per i laici di oggi; ma i ragazzi questo non lo sanno, o forse non ci pensano, visto che per il 58% di loro Ranieri fu senza dubbio un religioso. Quanto ai luoghi visitati nel suo lungo viaggio c’è forte indecisione. Alla domanda hanno risposto in 388: secondo 94 di loro si recò a Roma, mentre 147 optano giustamente per la Terra Santa. E ugualmente 147 azzardano Santiago di Compostela, confusi forse dal prossimo gemellaggio fra questa città e Pisa; 21 non rispondono affatto. Altri tre quesiti poi indagavano per sommi capi le opere del patrono e la «Luminara». La storia di Ranieri anticipa quella di quale grande santo: Benedetto, Francesco o Tommaso d’Aquino? Il 41% pensa al poverello di Assisi, e meno male. Il fatto però che il 28% risponda «San Benedetto» fa temere che almeno un ragazzo su tre sappia assai poco anche del grande padre del monachesimo occidentale, vissuto ben prima dei personaggi citati, Ranieri compreso.Quanto alla vocazione penitenziale del protettore di Pisa, rischia di essere davvero misconosciuta: solo il 22% sa che la vita di Ranieri fu caratterizzata dalla conversione e dal pentimento. Per il 33% invece il santo fu evangelizzatore presso vari popoli, e per ben il 38% fu l’organizzazione di opere di carità a procurare l’onore degli altari. Ma il bello viene in fondo, e il dato interpella ciascuno. Tutti o quasi partecipiamo ogni anno alla «Luminaria», guardiamo i fuochi d’artificio, commentiamo l’addobbo dei palazzi…ma forse pochi di noi sanno da dove nasce la tradizione. Anche fra gli intervistati: per il 58% riecheggia i festeggiamenti per il ritorno in patria di Ranieri. Per il 20% fu la festa per il primo miracolo. Solo il 17% sceglie la risposta giusta: il ricordo della traslazione del corpo. 5 ragazzi su 100 – nel dubbio – non rispondono affatto. Prima ancora che domandarci da chi e come saranno accesi i lumini, sarebbe forse il caso di tornare