Cultura & Società
Rai: presentata la miniserie su Guglielmo Marconi
La miniserie targata Rai e Stand by me, “Marconi. L’uomo che ha connesso il mondo”, diretta da Lucio Pellegrini, va in onda su Rai Uno il 20 e 21 maggio, nel 150° anniversario dalla nascita dello scienziato e nel 100° della radio
“Senza Guglielmo Marconi non ci sarebbe stata neanche la Bbc. Oltre a essere geniale ed eclettico, Marconi era anche poetico: dentro all’invenzione, infatti, risiede l’idea primaria, che si può accostare alla poesia. Stefano Accorsi ha compiuto un grande lavoro: non c’è traccia di mimesi, lo ha interpretato come uomo, scienziato, complesso”. Così Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction nel presentare la miniserie targata Rai e Stand by me, “Marconi. L’uomo che ha connesso il mondo”, in onda su Rai Uno il 20 e 21 maggio, nel 150° anniversario dalla nascita dello scienziato e nel 100° della radio. Diretta da Lucio Pellegrini, su copione di Salvatore De Mola e Bernardo Pellegrini, la miniserie ha come protagonisti Stefano Accorsi, Nicolas Maupas, Ludovica Martino, Alessio Vassallo e Cecilia Bertozzi.
“Guglielmo Marconi – ha dichiarato senatrice Lucia Bergonzoni, Sottosegretaria di Stato al MIC – va raccontato e uno dei modi più forti, efficaci, per arrivare ai giovani è proprio tramite l’audiovisivo. Sono particolarmente felice, dunque, che sia una serie Tv. Un ringraziamento va alla Rai per un progetto che parte da lontano e conta inoltre numerose iniziative, tra cui una mostra. La Rai si sente figlia di Marconi. Ricordo solo che, quando morì nel 1937, in segno di rispetto si spensero tutte le radio, anche all’estero.
Un uomo che fu capace di unire la dimensione della scienza con quella dell’imprenditoria”. La produttrice Simona Ercolani, Ceo e direttrice creativa di Stand By Me, ha affermato: “All’inizio quando un collaboratore mi propose un progetto su Guglielmo Marconi, confesso che l’idea non mi suscitava un grande appeal. Poi quando ho iniziato a fare ricerche mi sono appassionata, scoprendone il genio. Abbiamo trovato una storia nella sua biografia che ci ha permesso di individuare anche una chiave narrativa da spy story: legata alla figura della giornalista Lisa Sergio, cui Marconi rilasciò la sua ultima intervista”. E ancora: “In fase di sviluppo abbiamo passato diversi giorni insieme alla famiglia Marconi e con la Fondazione a lui dedicata. Abbiamo potuto girare la parte degli anni giovanili proprio a Villa Griffone, reale abitazione di famiglia; e sempre per le riprese abbiamo avuto accesso alla Sala del Mappamondo a Palazzo Venezia, per anni non concessa, e ricostruito l’Elettra, il famoso panfilo dove viveva con la famiglia”.
Presenti i due attori che hanno interpretato Marconi, da giovane e in età adulta: Nicolas Maupas e Stefano Accorsi. “Credo – ha dichiarato Accorsi – che ancora oggi la radio sia uno strumento eccezionale, capace di mantenere una grande libertà di utilizzo, rimanendo fedele all’idea originaria di Marconi, il quale concepì la sua invenzione per un uso civile, a differenza di altre invenzioni nate in ambiente militare”. Sempre l’attore ha affermato: “Il tratto che mi ha colpito di più riguarda la grande vocazione dello scienziato sin dalla giovane età: ebbe un’intuizione così grande di qualcosa che ancora non esisteva. E ha creduto in questa idea con una fede assoluta nella scienza”. Ha poi così concluso: “Guglielmo Marconi è più noto che conosciuto. All’inizio era così anche per me. Potergli restituire ora tutta la sua complessità è stata un’esperienza interessante, importante”.