Cultura & Società

RAI: CONVEGNO E MOSTRA RICORDANO 60 ANNI DI RADIO A FIRENZE

La radio, soprattutto quella del servizio pubblico, ha bisogno di una programmazione regionale che trascenda la semplice informazione ma fornisca anche contenuti nuovi e mirati, magari avvalendosi della tecnologia digitale. Ne è convinto Nicola Cariglia, direttore della sede Rai della Toscana, che insieme al presidente del consiglio regionale Riccardo Nencini ha organizzato un convegno sul tema appunto della radio, dell’archivio radiofonico toscano e della potenzialità delle produzioni radiofoniche regionali.

Il convegno, in programma il 18 ottobre alla sede Rai di Firenze, vedrà la presenza tra gli altri di Sergio Valzania, direttore di Radiorai, di Barbara Scaramucci, direttore di Rai Teche, e di David Riondino, che a novembre inizierà un nuovo programma radiofonico proprio a Firenze.

I temi del convegno saranno la produzione e programmazione della radio a Firenze dalla seconda guerra mondiale ad oggi, e saranno ricordati i popolari radiodrammi, il progetto culturale de ‘L’approdo’, e ‘Spazio Toscana Rf’, contenitore d’informazione regionale che ha accompagnato gli ascoltatori toscani dal 1976 fino agli anni ’90. “Sarebbe davvero auspicabile – ha affermato Cariglia – che le sedi regionali Rai tornassero ad avere un ruolo di primo piano nella produzione radiofonica, con programmi nazionali di livello e in maniera continuativa”.

Il convegno sarà anche l’occasione per visitare una mostra documentaria sul contenuto dell’archivio radiofonico fiorentino, che al momento contiene oltre 11 mila copioni di radiodrammi e 3600 fotografie dal 1944 in poi. Per l’archivio fiorentino c’é il progetto, curato dalla dottoressa Giuliana Volpi dell’Università di Pisa, di trasportare tutto su supporti non più cartacei ma multimediali e di renderli fruibili dalla rete. Sta andando intanto avanti, come confermato da Cariglia, l’ipotesi di portare a Firenze tutto l’archivio radiofonico cartaceo nazionale. “Nulla esclude, inoltre – ha commentato Nencini – che, in una regione dove forte è stata ed è la tradizione della radiofonia privata, l’archivio pubblico possa trovare sinergie con quelli privati”. (ANSA).