Toscana

Radio Toscana, i trent’anni di un’emittente vicina alla gente nel quotidiano

Sabina Ferioli, direttore di Radio Toscana, è raggiante per il traguardo raggiunto, in questo 2023 che segna per lei anche una meta personale, quella dei dieci anni alla guida dell’emittente nella quale aveva iniziato a collaborare già nel 1999. “La nostra radio – racconta – nasce nel 1993 con il nome di Radio Monte Serra, dal 2007 si chiama Radio Toscana. Siamo partiti pochi e audaci, in una sede bella, un palazzo storico nel centro di Firenze. Da allora è stata fatta molta strada, adesso siamo una grande realtà, copriamo tutta la Toscana con apparati e tecnologie all’avanguardia e siamo una delle emittenti più ascoltate del panorama regionale”.

Radio Toscana, aggiunge Sabina, “è per la gente e fra la gente: una radio parlata, vicina, che trasmette buoni valori, racconta il bello e il buono della nostra regione, con tanta interazione, che accompagna la giornata degli ascoltatori informandoli e regalando momenti di relax con musica, giochi, programmi divertenti e di sport”. Negli anni ha rafforzato queste sue peculiarità e questo per chi ci lavora è motivo di orgoglio: “Trasmettiamo spirito positivo – sottolinea il direttore –, senso di comunità e solidarietà. Ormai sono rimaste davvero poche le radio di questo tipo e questa scelta è stata premiante e apprezzata: siamo diventati una piazza virtuale dove incontrare e fare incontrare le persone. Fin dall’inizio ci siamo dati l’obiettivo di essere un riferimento concreto non solo per l’informazione e l’intrattenimento, ma anche per essere utili, stare vicino alla gente nel quotidiano. Altro obiettivo essere toscani al 100% quindi ben vengano conduttori con accenti che denotano l’essere fiorentini, livornesi, grossetani o pisani, altra caratteristica molto gradita”.

La programmazione, spiega la Ferioli, “è ben riassunta dal nostro claim: Radio Toscana, solo Toscana, solo hit. Nel corso della giornata siamo sempre in diretta e dalle 7 alle 20 l’informazione, il racconto di tutto ciò che avviene in Toscana in tempo reale, si alternano al divertimento, ai giochi, allo sport, alla musica più bella”. E un programma di punta è sicuramente il Mastisciò, in onda dal lunedì al venerdì tra le 8 e le 10, con una ripresa il sabato mattina: “A condurlo – ricorda – è Alessandro Masti il più longevo degli speaker toscani, con quaranta anni di radio all’attivo, probabilmente senza il microfono non potrebbe vivere. Il programma, assolutamente divertente a partire dalla sigla, prevede sondaggi assurdi, scherzi telefonici, rubriche improponibili, ma anche grande scambio con gli ascoltatori che fanno a gara per essere più comici del Mast”.

Alessandro Masti è anche l’”anziano” della banda, e magari com’è solito fare si dipingerebbe sfigato e pieno di acciacchi, mentre in realtà continua a essere una colonna portante. “A luglio – dice – sono 44 anni che faccio questo lavoro, di cui gli ultimi 20 a Radio Toscana. Tanta roba, anche se qui dentro c’è chi li ha maturati tutti e 30. È stata un’esperienza molto particolare perché io venivo da Rtl 102.5 che è la radio più ascoltata d’Italia e qualcuno mi ha dato di pazzo, di grullo e rintronato perché ho scelto di tornare a Firenze per intraprendere questa avventura in una radio che rinasceva dalle proprie ceneri: ma mi ero un po’ scocciato di fare Firenze-Roma e Firenze-Milano e poi mi piaceva l’idea di rimettermi in gioco in qualcosa di più prettamente toscano, visto che dopo 43 anni di radio parlo toscano e non italiano”. E ricorda: “Siamo partiti da zero anzi forse da sotto zero; era proprio ardua l’impresa perché c’era da ricostruire tutto: siamo stati tante cose prima di prendere questa forma che speriamo rimanga come immagine definitiva di Radio Toscana. Questi anni me li sono vissuti a fasi alterne, alcune volte anche con molta ansia perché abbiamo fatto tanti esperimenti e a volte non andavano bene. Però abbiamo avuto anche tante soddisfazioni raggiungendo dei traguardi, piccoli o grandi che fossero”.

Il recordman con trent’anni di Radio Toscana sulle spalle di cui parla il Masti è Jonathan Mensi, da sempre presente nell’organico dell’emittente, che ricorda quando era un ragazzino e si recava a casa del direttore per farsi dare le chiavi della radio per andare a trasmettere la domenica pomeriggio. “Siamo cresciuti tanto da allora – dice – e in questi 30 anni di radio ho avuto l’onore di condurre svariate trasmissioni di intrattenimento e giochi, facendo divertire e premiando migliaia di ascoltatori, davvero una grande soddisfazione sapere di fare felici le persone che ci seguono”. Da circa un anno Mensi, oltre che speaker, è anche lo station manager di Radio Toscana e si è occupato dello studio e dello sviluppo del palinsesto basato sul concetto “solo Toscana, solo hit”, già citato da Sabina. Da sempre punto di riferimento per l’informazione regionale, l’emittente si dedica infatti da qualche mese esclusivamente a raccontare la Toscana in tutte le sue sfaccettature: ogni ora notiziari locali, aggiornamenti sul traffico e tanti appuntamenti per presentare con orgoglio le eccellenze toscane, dai personaggi alle storie, alle aziende, le iniziative, i luoghi, il volontariato; tante poi le collaborazioni con esperti di ogni settore per trasmettere informazioni utili ai cittadini. Quanto al termine hit, cioè alla colonna sonora, continua Jonathan, “è stato fatto un imponente lavoro di ricerca per garantire alla radio la miglior musica più bella di sempre e i suoni più rassicuranti per il nostro pubblico”.

Dietro le quinte della radio, non è un mistero, c’è da sempre l’arcidiocesi di Firenze e da qualche anno il ruolo di presidente e amministratore delegato è ricoperto da Mario Curia: “Ho cominciato a occuparmene nel 2015 prima come membro del Cda – ricorda – per diventarne presidente nel 2017. Ringrazio il nostro vescovo che mi ha affidato questa responsabilità, offrendomi l’opportunità di mettere a disposizione della diocesi le mie competenze d’imprenditore. Una sfida importante in anni di grandi cambiamenti nel settore dei media travolti da evoluzione tecnologica e nuovi scenari di mercato”. “La mia però – aggiunge – è un’avventura non solo professionale ma anche un’esperienza umana. Mi è di supporto una grande squadra di professionisti che vivono questa sfida con passione e dedizione, una squadra che nel periodo del Covid ha fatto miracoli e di questo sono loro grato”. E conclude: “Il mio difficile compito è supportato da un Cda di persone di grande valore e che vorrei ringraziare. Saluto in particolare due ex consiglieri, dimessi perché diventati vescovi: don Andrea Bellandi e don Giovanni Paccosi e di ciò siamo orgogliosi. Evidentemente la nostra radio porta fortuna…”.