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R.D.Congo: i vescovi smentiscono l’esito del voto, «non coincidono con il nostro monitoraggio»

«I risultati dell'elezione presidenziale così come sono stati resi noti dalla Commissione elettorale nazionale non coincidono con i dati raccolti dalla nostra missione d'osservazione». È quanto afferma la Conferenza episcopale della Repubblica democratica del Congo (Cenco), incaricata di vigilare con 40.000 osservatori ed esperti sul corretto svolgimento delle elezioni presidenziali e politiche che si sono tenute il 30 dicembre 2018 e lo spoglio delle schede.

«Prendiamo atto della pubblicazione dei risultati provvisori dell’elezione presidenziale che, per la prima volta nella storia recente del nostro Paese, apre la strada all’alternanza alla guida dello Stato. Tuttavia, dall’analisi degli elementi osservati da questa missione, constatiamo che i risultati dell’elezione presidenziale così come sono stati resi noti dalla Commissione elettorale nazionale non coincidono con i dati raccolti dalla nostra missione d’osservazione, a partire dai seggi elettorali e di spoglio»: a smentire oggi, ufficialmente, gli esiti del voto è la Conferenza episcopale della Repubblica democratica del Congo (Cenco), incaricata di vigilare con 40.000 osservatori ed esperti sul corretto svolgimento delle elezioni presidenziali e politiche che si sono tenute il 30 dicembre 2018 e lo spoglio delle schede, che hanno assegnato la vittoria al leader dell’opposizione Félix Tshisekedi (il presidente uscente era Joseph Kabila, al potere dal 2001).

A contestare l’esito del voto è l’altro candidato dell’opposizione, Martin Fayulu, che ha ottenuto il 34,8 % di voti e invitato i suoi sostenitori a scendere nelle piazze.

Nella nota, firmata da mons. Marcel Utembi, arcivescovo di Kisangani e presidente della Cenco e dagli altri 20 vescovi congolesi, si esorta la popolazione «a fare prova di maturità civica e soprattutto ad evitare ogni ricorso alla violenza». «In caso di eventuale contestazione di questi risultati provvisori da una parte – sottolineano – chiediamo di usare gli strumenti del diritto in maniera conforme alla Costituzione e alla legge elettorale».