Si è aperto oggi a Nairobi il vertice straordinario dei presidenti della Conferenza internazionale dei Grandi Laghi per cercare di risolvere la crisi della martoriata regione della Repubblica Democratica del Congo ma, denuncia una nota diffusa oggi dalla Caritas Italiana, molti osservatori sono però scettici sulla reale possibilità che da questo incontro possa scaturire la pacificazione della regione. Al summit sono presenti Ban Ki Moon, segretario generale delle Nazioni Unite (Onu), Olusegun Obasanjo, ex-presidente nigeriano nominato di recente inviato speciale dell’Onu per la R.D. Congo, Joseph Kabila, presidente congolese e Paul Kagame, presidente rwandese. Nei giorni scorsi un’équipe della Caritas diocesana di Goma ha visitato la zona intorno a Rutshuru per valutare la situazione degli sfollati dopo i pesanti combattimenti della settimana scorsa ma si è trovata in mezzo ad ulteriori combattimenti, nella località di Kiwanja che hanno costretto a fare ritorno a Goma: In quella zona si stanno affrontando i ribelli del Cndp del generale Laurent Nkunda e la fazione Pareco del movimento filo governativo dei MaiMai, il che dimostra ancora una volta come in quel lembo di terra siano moltissimi gli interessi in gioco e gli attori coinvolti.Molti i feriti accolti presso l’ospedale generale di Rutshuru e la popolazione civile è visibilmente scossa dal nuovo improvviso scoppio delle ostilità. La Caritas di Goma, intanto, prosegue le attività di assistenza nelle vicinanze della città occupandosi, al momento, di curare la distribuzione dei viveri forniti dal Programma alimentare mondiale nei campi per sfollati di Mugugna I e II, Bulengo e Buhimba per un totale di 64.122 persone. L’équipe di Caritas Goma incaricata dell’assistenza alle vittime di violenze sessuali ha registrato 39 nuovi casi, di cui 10 presso il campo di Mugugna: Numeri in realtà poco indicativi sottolinea la nota – poiché la maggior parte delle donne preferisce soffrire in silenzio per paura di essere ripudiate dai mariti. Situazione tesa anche al confine tra R.D. Congo e Sudan, nella zona in cui operano i ribelli ugandesi del Lord Resistance Army, dove nei nei giorni scorsi mons. Edoardo Kussala, vescovo della Diocesi sudanese di Tombura-Yambio, ha denunciato che quasi del tutto ignorato dalla comunità internazionale, prosegue il massacro di civili innocenti nella regione sudanese dell’Equatoria dell’Ovest, al confine con la Repubblica Democratica del Congo e che i ribelli del Lra continuano a rapinare, rapire ed uccidere la popolazione locale.Sir