Italia
Quirinale: Bottalico (Acli), «Serve un arbitro autorevole, non un notaio»
Se poi tutte queste caratteristiche venissero rappresentate da una donna, sarebbe ancora meglio, dopo quasi settanta anni di storia della Repubblica, è veramente il tempo». Sull’altro snodo politico principale costituito dalla legge elettorale, il presidente delle Acli ha sottolineato che «la nuova versione dell’Italicum si discosta maggiormente dalla vecchia legge elettorale, il famigerato Porcellum, permette in parte di votare i candidati anche se permangono ancora aspetti discutibili come le modalità dell’attribuzione di un premio di maggioranza che finisce per penalizzare la rappresentanza». Attraverso le elezioni in Grecia, poi, per Bottalico, «la critica alle politiche di austerità è entrata dalla porta principale nel dibattito politico europeo, dalla porta della democrazia».
Riguardo al terrorismo, ha proseguito il presidente delle Acli, «condanniamo, con tutta la durezza possibile, gli attentati di Parigi insieme alle stragi che si verificano spesso in Libia, in Nigeria, in Iraq, in Afghanistan ed in tanti altri Paesi. Rivolgiamo un appello agli organi di informazione: mai più la parola terrorismo sia associata all’aggettivo islamico, cristiano, ebreo, buddista o di qualunque altra religione. Il terrorismo, al pari della guerra, non c’entra con la religione. Allo stesso tempo la libertà di espressione deve essere esercitata in modo responsabile per non provocare e per non colpire i simboli sacri delle religioni, e deve essere esercitata in modo libero, perché dietro ogni guerra ed ogni azione terroristica ci sono quasi sempre delle reticenze sul piano informativo».
Rispetto all’aggravarsi della guerra in Ucraina, «le Acli – ha concluso Bottalico – aderiscono all’appello per la pace in Ucraina lanciato da papa Francesco durante l’Angelus di domenica scorsa e sollecitano il governo e l’Unione europea ad adoperarsi per la ripresa dei tentativi di dialogo, per porre fine agli scontri che hanno provocato migliaia di vittime tra la popolazione civile dell’Ucraina orientale e per far cadere le sanzioni economiche tra l’Est e l’Ovest del nostro continente, che ostacolano la pace».